FIRENZE- "La vita è bella: non mandarla in fumo": sono migliaia i cittadini che hanno visto o ascoltato questo appello lanciato un mese fa dalla Regione Toscana attraverso una capillare campagna antifumo, giunta ormai a conclusione. E circa settecento tra questi hanno telefonato all’800-882020, il numero verde attivato per dare informazioni a chi vuole smettere di fumare. Probabilmente andranno ad aggiungersi a quel piccolo esercito di 680.000 cittadini (cioè il 22% della popolazione di oltre 14 anni), che sono diventati ormai ex fumatori.
Un numero più basso di quello dei fumatori, che rappresentano il 25% degli ultraquattordicenni, ma il 50% di chi fuma afferma che vorrebbe smettere.
“Sono doppiamente soddisfatto dei risultati della campagna. Lo dico da responsabile della sanità, ma anche da ex fumatore”, afferma l’assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi, che ha smesso nell’aprile scorso. “Proprio a causa del mio lavoro – prosegue – ho potuto rendermi conto dei danni che il fumo produce. E’ così che ho trovato la forza di smettere, e spero che tanti altri ci riescano.
E’ per questo che abbiamo attivato più servizi di qualsiasi altra Regione: crediamo nell'educazione alla salute e nell'intelligenza dei nostri concittadini. A causa del fumo è come se in Toscana scomparisse un paese all’anno, con tutti i suoi abitanti. Smettere fa bene a se stessi e agli altri. Quello della nostra campagna è un successo atteso, che ci incoraggia a proseguire nell’opera di diffusione di corretti stili di vita”.
Nella nostra regione sono infatti seimila (il 15% del totale dei decessi) le persone che ogni anno muoiono per cause attribuibili al fumo.
E gli studi dicono che in Toscana si fuma ancora molto: troppi (uno su cinque) sono i giovani con meno di vent’anni che lo fanno, il 90% dei fumatori inizia prima dei 18 anni e le donne fumatrici sono in aumento. Al sigaro, alla pipa e alla sigaretta in Toscana dicono di sì 500.000 uomini e più di 350.000 donne, cioè un maschio su 3 e il 22% delle donne, ma queste ultime sono in crescita e stanno aumentando al ritmo del 2% ogni anno.
Il call center antifumo della Regione ha ricevuto una media di oltre 17 telefonate al giorno.
Circa 210 provenivano da Firenze, 75 da Livorno, 60 da Prato e altrettante da Arezzo, 50 da Pisa. Seguono Siena, Massa Carrara e Pistoia con 45, Lucca con 35, Grosseto e Viareggio con 30, Empoli con 13. Circa la metà (347) ha un’età compresa tra i 40 e i 69 anni, mentre 260 si collocano nella fascia 20-39. Anche in questi ultimi giorni le telefonate continuano a giungere ad un ritmo di 15-16 al giorno. E’ per questo che la Regione ha deciso di prorogare fino al 10 gennaio prossimo la presenza degli operatori che rispondono al numero verde e che indirizzano chi chiama verso uno dei 26 centri antifumo attivi in Toscana.
I cittadini interessati possono telefonare tra le 9 e le 16.30 dal lunedì al venerdì, con l’esclusione dei giorni festivi. Dal 10 gennaio al 28 febbraio rimarrà in funzione il numero verde 800-882020, che fornirà i telefoni degli uffici per le relazioni con il pubblico delle Aziende Sanitarie della zona da cui i cittadini chiameranno. I vantaggi per chi smette di fumare sono evidenti: dopo un anno il rischio di attacchi di cuore diminuisce della metà e dopo dieci anni si riduce della metà anche quello di contrarre tumori ai polmoni.