21 dicembre 2002 – Forte preoccupazione espressa dal Presidente della Provincia Michele Gesualdi sulla situazione dei lavoratori delle officine di Porta al Prato e del polo ferroviario dell’Osmannoro. Rispondendo ad una domanda d’attualità del consigliere dei Democratici di Sinistra Renato Romei che metteva in risalto come le ferrovie siano intenzionate a chiudere l’impianto e a non mantenere l’impegno di trasferire il polo ferroviario all’Osmannoro, il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi ha ribadito l’impegno dell’ente per una soluzione positiva di tutta la vicenda: “Nel mese di settembre – ha detto Gesualdi – in occasione di una verifica sull’applicazione degli impegni presi per il polo tecnologico furono sottoscritti da ferrovie, Provincia, Regione e sindacati ulteriori temi: dare il via agli appalti per concludere i lavori del polo tecnologico ferroviario, integrare il lavoro a Porta al Prato e riassorbire il turn over e l’impegno ad iniziare le gare per l’assunzione di 40 persone a Porta al Prato.
Questi impegni hanno trovato delle difficoltà ad essere mantenuti. Noi non abbassiamo la guardia ed ho già convocato ferrovie e sindacati per un nuovo incontro che si terrà nelle prossime settimane”. Il consigliere Romei ha ricordato come per il polo ferroviario dell’Osmannoro siano già stati spesi 360 miliardi delle vecchie lire per costruire un centro da 35 ettari di superficie con 56 mila metri quadri coperti e 20 mila metri di binario. “Se gli impegni non saranno rispettati – ha sottolineato Romei – si rischia di costruire una cattedrale nel deserto.
Anche perché alcuni lavoratori di Porta al Prato mi hanno fatto presente un certo disimpegno da parte dell’amministrazione delle ferrovie”.