Convegno sulla riforma della giustizia per i minori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2002 17:58
Convegno sulla riforma della giustizia per i minori

Oggetto del Convegno che si è svolto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio era proprio la discussione del disegno di legge di riforma della giustizia minorile presentato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Ministro alla Giustizia Roberto Castelli il 1/7/2002 n. 126. Il convegno "Riforma della giustizia minorile. Opportunità e rischi, riflessioni e testimonianze" è stato promosso dall'assessorato alla Pubblica Istruzione e Servizi socio-educativi per l'infanzia e i minori, dall'Associazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e la famiglia e dall'Associazione Nazionale dei Magistrati.

Numerosi gli interventi da parte di magistrati, avvocati e tecnici. Assente a sorpresa, l'onorevole Iole Santelli, sottosegretaria del Ministero di Giustizia, con la quale sarebbe potuto emergere un contraddittorio, sostenendo le posizioni del Governo. Numerosi, invece, i giudizi contrari e le critiche espresse nei confronti del disegno di legge. "L'obbiettivo principale - ha auspicato l'assessore ai Servizi socio-educativi per l'infanzia e ai minori Daniela Lastri -, è lo scambio proficuo di idee tra persone con competenze diverse con la speranza che possa servire per fermare e ridiscutere il disegno di legge.

È necessario - ha proseguito l'assessore - che i minori non siano più visti come oggetto di precisi indirizzi politici, bensì come persone con dei propri diritti. Tre sono i punti fondamentali dai quali non si può prescindere: concezione dei diritti umani, l'evoluzione della giustizia minorile e lo stato sociale. Non è possibile scindere questi tre elementi. Per recuperare i minori in difficoltà che passano attraverso l'esperienza del tribunale o del carcere minorile, si è lavorato sui progetti dello stato sociale questo grazie soprattutto alla legge 285/97 che disciplina gli interventi a favore dell'infanzia e dell'adolescenza".

Ricordiamo che il nuovo disegno di legge prevede fra le novità, la non punibilità del minore fino a 13 anni, la carcerazione per chi ha compiuto i 18 anni, la non specializzazione del giudice per i minori, la separazione del procedimento fra civile e penale, la non presenza di giudici onorari (e quindi l'assenza di tecnici come psicologi e sociologi), la presenza di consulenze esterne (che possono non avere nessun rapporto col territorio), l'assenza di risorse economiche per la realizzazione di questi progetti.

"Peccato che oggi sia mancato il confronto col Governo - ha commentato Pietro Tony, Presidente del Tribunale per i minorenni di Firenze -. Speriamo che questa riforma riesca ad aumentare l'efficienza delle tutele dei minori con la massima omologazione agli standard europei, con un accentramento delle competenze ed il decentramento territoriale della giustizia minorile. La tutela del minore dev'essere estesa a tutta la famiglia". Molto spesso i minori sono elevati a criminali e l'attuale disegno di legge sembra perseguire proprio questo scopo: criminalizzare i minori ed eliminare ciò che di buono è stato fatto in questi anni coi contributi forniti da sociologi, psicologi che invece hanno fornito input innovativi per recuperare i minori in difficoltà.

"Il superiore interesse del minore - ha sottolineato l'onorevole Anna Finocchiaro Deputato della Commissione Giustizia - dev'essere il cardine attorno al quale deve ruotare la riforma della giustizia minorile e al minore stesso dev'essere assicurata un'adeguata tutela nel corso dei procedimenti civili e penali che lo riguardano. Auspico che il Governo non proceda su questa proposta di legge ed i contenuti emersi da questo convegno, permettano di modificare l'iter finora attuato sul progetto di legge governativo".

Il magistrato Luisa Romagnoli, uno dei promotori del convegno, ha auspicato una "razionalizzazione delle competenze in materia di giustizia minorile con uffici unici diffusi capillarmente sul territorio, assicurando il giusto processo ed il principio del contraddittorio e la terzietà del giudice. La riforma della giustizia civile minorile appare ormai improcrastinabile e la migliore soluzione possibile è quella di istituire dei Tribunali per la famiglia come uffici unici di primo grado competenti per tutte le materie di diritto familiare".

L'onorevole Andrea Annunziata Deputato della Commissione Giustizia ha spiegato che "anche la Margherita si è detta contraria al progetto di legge del Governo poiché si tratta di un salto indietro di diversi anni scaturito dalla logica dell'emergenzialità. Si ha invece la necessità di una riforma vera". Presente al convegno anche Francesco Fleury Presidente della Sezione Toscana dell'Associazione Nazionale Magistrati. Durante il convegno "Riforma della giustizia minorile. Opportunità e rischi, riflessioni e testimonianze" sono stati illustrati anche i servizi di accoglienza messi a disposizione dal Comune di Firenze grazie alle leggi promulgate nell'ultimo decennio che hanno ribadito il concetto che il minore dev'essere posto al centro degli interventi politici ed assistenziali.

In particolare la legge 285/97 che disciplina gli interventi a favore dell'infanzia e l'adolescenza, la legge sulle adozioni dei minori e la legge contro l'abuso dei minori. I servizi gestiti dal Comune prevedono gli interventi presso il carcere minorile dove è stato attuato un laboratorio, l'inclusione di bambini immigrati, il funzionamento del Centro Sicuro per i minori abbandonati, il sostegno delle comunità dei minori, i progetti che sostengono i minori durante il percorso scolastico, il Centro adozioni con capofila il Comune di Firenze e che vede la partecipazione dei comuni della Provincia e dell'Azienda Sanitaria.

Infine, da sottolineare che Firenze è l'unica città in Italia ad avere un tavolo permanente che interviene nei casi di abuso contro i minori e che vede la partecipazione di tutti gli organi competenti. "Il Comune - ha sottolineato l'assessore ai Servizi socio-educativi per l'infanzia, i giovani ed i minori Daniela Lastri - è impegnato sul versante dell'assistenza dei minori che rappresentano alcuni dei destinatari delle nostre politiche di sostegno. In questo modo è possibile anche effettuare operazioni di recupero e di indirizzo verso quei bambini che spesso sono messi ai margini della società." Durante il convegno sono emersi significativi dati relativi ai servizi erogati dagli Uffici del Comune.

Nel corso del 2001, nei 10 centri diurni i minori che hanno usufruito dell'assistenza sono stati 311 (di cui 199 italiani e 122 stranieri e quest'ultimo dato è in aumento). Nelle 21 strutture residenziali convenzionate e nelle 33 non convenzionate, gli utenti inseriti sono stati complessivamente 397 (di cui 121 italiani e 276 stranieri). Nei centri di pronta accoglienza i minori fino a 14 anni inseriti sono stati 108 per i quattro centri e 90 per il Centro Sicuro. Di questi, solo una decina sono italiani, la stragrande maggioranza (circa il 90% degli stranieri) è rappresentata da albanesi e nordafricani, soprattutto maschi.

Dal 1° Febbraio 2001, da quando cioè è stato costituito il Centro Sicuro, ad oggi i minori seguiti sono 180 ed in quest'ultimo caso il 45% è rappresentato da femmine. "Una chiave di lettura che deriva da questi dati - secondo la Dott.ssa Giulietti - è che l'emigrazione riguarda soprattutto i maschi mentre per le bambine c'è una preoccupante emersione di fenomeni di illegalità". Attualmente i minori in carico presso il servizio socio educativo territoriale sono 354. Per quello che riguarda i dati dall'inizio dell'anno e fino al 30 settembre 2002 dei procedimenti del Tribunale dei Minori, i procedimenti relativi alla dichiarazione di adottabilità sono 254 (le domande complessive presentate) di questi 51 si sono conclusi.

Gli interventi sulla potestà dei genitori sono stati 1913 (le domande complessive) e 583 (i procedimenti esauriti). Per i procedimenti a tutela dei minori le domande accolte sono state 867 e quelle respinte 212. Le domande per i provvedimenti di urgenza a protezione dei minori sono state 787 e quelle respinte 60. Infine, un dato sulle udienze: le istruttorie sono state 948 e quelle collegiali 158.
(mr)

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