FIRENZE- E' una delle più prestigiose "firme" della critica vinicola a livello mondiale, l'european editor della testata - Wine Spectator - che rappresenta un'autorità assoluta per quanti sono interessati al vino e alla sua cultura, il giornalista che con il suo impegno professionale ha contribuito a far conoscere ed apprezzare ancora di più i grandi vini toscani. Ma è anche la persona che si è "innamorata" della Toscana - del suo mondo rurale - al punto di decidere di abitarvi, preferendo la nostra regione a città come Londra e Parigi.
Si chiama James Suckling è il primo personaggio a cui la Regione Toscana ha deciso di conferire il premio "Vini di Toscana", consegnato ieri a Palazzo Bastogi nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e l'assessore regionale all'agricoltura Tito Barbini. "Per questo premio devo ringraziare il governo toscano, ma anche tutti i produttori toscani - ha ricordato James Suckling - Cinque anni fa sono arrivato in Toscana e da allora ho visto un grande cambiamento, con i produttori che hanno girato il mondo, hanno studiato la qualità, si sono impegnati a fondo nell'innovazione.
Senza di loro io non avrei potuto raccontare i vini toscani come ho fatto. A loro però voglio raccomandare di non considerarsi mai arrivati, di pensare anche alla straordinaria qualità raggiunta come ad un punto di partenza".
Il premio "Vini di Toscana"
Istituendo questo premio la Regione Toscana ha voluto manifestare la sua massima considerazione per una realtà, quella del mondo vitivinicolo, la cui importanza va ben aldilà dei suoi dati puramente economici. Che pure sono importantissimi: parliamo di una attività che, secondo l'ultimo censimento, conta su decine di migliaia di aziende con vite, su oltre 8.500 aziende produttrici di vini a denominazione d'origine, su 34 vini Doc e 5 Docg, su quasi 65 mila ettari coltivati, su un export - in crescita nonostante la non facile congiuntura internazionale - che si aggira sui 450 miliardi di euro, su un peso pari a circa il 15 per cento dell'intero comparto agricolo.
Ma, soprattutto in Toscana, il vino non è solo una delle tante produzioni agro-alimentari di qualità, è un'attività che rimanda a tradizioni secolari, ad uno straordinario patrimonio enogastronomico - ben rappresentato proprio in questi giorni al Salone del Gusto di Torino - perfino ad un paesaggio profondamente plasmato proprio dalla viticoltura.
I vini toscani sono anche le colline, le cantine, le strade del vino - ben 14 - le sagre e tutti gli altri ingredienti che fanno si che le bottiglie etichettate con un luogo di origine toscano sia un prodotto con una storia da raccontare e una cultura da esprimere.
Tutto questo rendeva doverosa l'istituzione di un premio quale "Vini di Toscana", che ogni anno sarà attribuito a quel personaggio che si sarà particolarmente distinto nel campo della produzione vitivinicola ed enologica, o comunque nel campo della ricerca, della sperimentazione, della promozione e dell'informazione legata al mondo dei vini toscani.
Cos'è Wine Spectator
Il "Vini di Toscana" rappresenta anche un riconoscimento doveroso per Wine Spectator, la rivista quindicinale statunitense considerata un'autorità assoluta nel campo della critica vinicola mondiale.
Quanto pubblicato sulle sue pagine spesso e volentieri riesce a far notizia anche sulla stampa non specializzata, per esempio con le classifiche dei 100 migliori vini al mondo pubblicate annualmente classifiche che, per inciso, vedono spesso e volentieri in ottima posizione i vini toscani (ben 10 figurano nella classifica 2001). Con oltre 500 mila copie di tiratura e un target di lettori molto qualificati Wine Spectator è una testata strategica per il mercato internazionale dei vini di qualità.
Ed indubbiamente si deve anche ad essa - e al lavoro di James Suckling - il successo dei vini toscani sul mercato americano.
Il vino toscano negli Stati Uniti
E' un successo, quello dei vini toscani all'estero, che assume particolare rilevanza proprio negli Stati Uniti. La Toscana conta da sola per circa il 40 per cento di tutti i vini italiani esportati negli Usa. Quest'ultimi rappresentano il 25 per cento del valore dell'intera esportazione vinicola italiana, un giro di affari complessivo da 543 milioni di euro.
Anche nel 2001 l'export dei vini italiani negli Usa è aumentato di un 36,3% per i bianchi e del 9,8% per i rossi. Ed è la Toscana, in particolare per i rossi, a guidare questa crescita.
Chi è James Suckling
A Wine Spectator James Suckling ha dedicato un impegno professionale ormai più che ventennale. Attualmente European Editor della rivista, il suo lavoro a Wine Spectator è infatti iniziato nel 1981, prima a San Diego e poi a San Francisco. Dal 1985 lavora in Europa: due anni a Parigi, 11 anni a Londra, e poi la scelta della Toscana, come terra in cui abitare.
L'interesse per questa regione, insomma, va ben oltre la qualità delle sue produzioni vitivinicole, è diventato amore per la cultura, l'ambiente, la qualità della vita, lo stile delle vita in Toscana.
Ed è un amore che emerge costantemente nei suoi articoli. Leggiamo in un suo articolo da Wine Spectator dello scorso marzo: "Sebbene io viva in Toscana da quasi quattro anni, la gente ancora mi chiede perché io mi sia trasferito qui. Il bel tempo, la gente amichevole e il buon cibo sono state regioni sufficienti per vendere la mia casa a Londra e muoversi nella campagna toscana.
Ho già visto più giornate di sole qui che nei 12 anni che ho vissuto a Londra… e poi c'è il vino. La Toscana è la più importante regione del vino in Italia. Certo il Piemonte fa vini superbi, come lo fanno alcune aree del nord-est e pochi posti del Sud Italia. Ma nessuna regione in Italia fa vini di qualità così eccellente come la Toscana… Il potenziale per fare grandi vini in Toscana sembra senza fine. Alcuni dei suoi futuri grandi vini potranno arrivare da aree e produttori di cui ancora non abbiamo nemmeno sentito parlare.
Spero di essere qui quando per la prima volta verseranno i loro nuovi vini".
”La sicurezza e la qualità sono il punto di arrivo di un processo che parte con l’indentificazione dei prodotti con un territorio, un ambiente, una cultura, con le abitudini, i costumi, le caratteristiche della gente che in quel territorio vive. La Regione Toscana lavora da tempo su questi concetti, che attraversano un po’ tutti gli aspetti della sua vita economica e sociale: dal turismo all’artigianato, dall’agricoltura all’industria.
E ci lavora con l’intento di valorizzare ulteriormente un patrimonio immenso di sapori e di tradizioni sforzandosi, nello stesso tempo, di garantire la tutela della salute dei consumatori ”. Lo ha detto l’assessore al commercio, turismo e politiche per i consumtaori Susanna Cenni intervenendo eri al convegno promosso a Montepulciano dalla Regione con il Comitato regionale consumatori e utenti e il Centro tecnico per il consumo sul tema “Il pane toscano e gli insaccati della Cinta Senese.
Come leggere le etichette, sicurezza a e qualità dei prodotti”.
Dal dibattito, al quale hanno partecipato amministratori e tecnici, associazioni dei consumatori e dei produttori è emerso lo stretto collegamento esistente fra le tematiche legate alla produzione agroalimentare e quelle della difesa dei consumatori. Non a caso la Toscana, come ha precisato l’assessore, ha già attivato numerose iniziative per fare del legame delle sue produzioni con il territorio, una chiave di volta nella battaglia per la qualità.
“Grazie a mappature che identificano i prodotti tipici locali, a iniziative come la tutela del patrimonio genetico autoctono, all’istituzione del marchio regionale per l’agricoltura integrata, alla legge per l’agricoltura biologica e ancora a iniziative come il programma Vetrina Toscana per la qualificazione dei negozi che commercializzano le produzioni toscane di qualità la Toscana ha già messo in opera strumenti importanti di tutela, che precisano chiaramente i contorni di quello che intendiamo quando parliamo di qualità”.
Ma questa qualità è anche un valore aggiunto capace di dare nuovo slancio anche alle politiche promozionali per il turismo e l’economia. A questo proposito l’assessore ha ricordato che, entro l’anno, verrà varato dal consiglio regionale il piano promozionale 2003 per l’economia, l’agricoltura, il turismo che sarà, non a caso, improntato, sul concetto del “buon vivere”. “Ovvero di una qualità che permea di sé tutti gli aspetti della vita nella nostra regione. E che, come ci insegna questa terra che oggi ci ospita, non può fare a meno del sapore del suo pane e del gusto dei suoi salumi”.