Il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana ha inviato ieri una lettera al presidente del consiglio Silvio Berlusconi sul Forum Sociale Europeo. Questo il testo:
«Signor Presidente, attorno alla scadenza del Social Forum Europeo, previsto a Firenze per l' inizio di novembre, si sta determinando una situazione di acuta tensione. Mi auguro che tale situazione possa essere affrontata dal Governo garantendo la sicurezza dei cittadini indipendentemente dalle decisioni assunte dalle istituzioni locali.
In questo quadro, devo segnalarLe una grande iniziativa assunta da esponenti locali del partito da Lei presieduto e destinata ad avere sicuri riflessi positivi sulla cittadinanza ormai disorientata e abbandonata dall' amministrazione. E' stato infatti reso noto a mezzo stampa che il 5 novembre, alla vigilia del Social Forum, saranno consegnate al Presidente del Consiglio oltre 25.000 firme di cittadini contrari a questo avvenimento, raccolte in pochissimi giorni in postazioni mobili di Forza Italia: in quella sede Le sarà ufficialmente indicata la persona del Sindaco Domenici come responsabile di eventuali danni, disordini e incidenti che potrebbero verificarsi a Firenze in occasione dello svolgimento del Social Forum, con la richiesta in tal caso delle dimissioni di Leonardo Domenici dalla carica di Sindaco.
Tutto questo avviene nel momento in cui dal Governo, che Lei stesso presiede, giungono espliciti segnali di allarme per l' ordine pubblico riguardanti l' appuntamento del Social Forum, tanto da richiedere un dibattito parlamentare. Auspico, assieme a tutto il Gruppo Consiliare di Forza Italia in Palazzo Vecchio, che il Governo affronti e discuta la questione anche al di là del dibattito parlamentare, e assuma decisioni chiare sulla base dei principi fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione, con particolare riferimento alla salvaguardia dei diritti dei cittadini lavoratori e onesti.
Signor Presidente, sono certo che il nostro Governo saprà gestire questa delicata questione in modo appropriato, con equilibrio ma anche con la dovuta energia, senza alcun condizionamento politico da parte delle forze di sinistra vilmente intente ad attribuire oggi al Governo tutta la responsabilità nelle questioni di ordine pubblico che eventualmente dovessero insorgere. Da Genova a Firenze: la Sinistra è sempre la stessa, doppiogiochista e menzognera. Alla luce di questa situazione di notevole tensione, mi sento in dovere di chiederLe una esplicita rassicurazione in questo senso, affinché non le persone dei Consiglieri Comunali di Forza Italia, ma la città e i cittadini di Firenze abbiano l' assoluta certezza circa la capacità del Governo e di tutte le forze della maggioranza di Centrodestra di esprimere una linea di azione forte e decisa contro ogni forma di violenza che durante il Forum potrà essere esercitata ai danni di persone e cose della città di Firenze.
Per quanto mi riguarda, sono pronto in qualsiasi momento a partecipare a incontri con Lei o con i Ministri del Suo Governo per essere informato e discutere delle decisioni che verranno assunte".
Ed ecco anche la lettera aperta al Sindaco di Firenze Leonardo Domenici, scritta da Daniele Capezzone, Segretario nazionale “Radicali italiani”:
Egregio Sig. Sindaco,
dobbiamo confidarLe che ci ha fatto un certo effetto leggere le Sue dichiarazioni di ieri, quando si rivolgeva al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per segnalare il determinarsi, a Suo avviso, di una “situazione di acuta tensione” a Firenze in vista del S.F.E., e per chiedere quindi al Governo di adoperarsi per “garantire le libertà fondamentali” richiamandosi poi ai “principi fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione, con particolare riferimento agli articoli 17 e 21”.
Ci ha fatto davvero un grande effetto, perché solo poche ore prima eravamo stati i destinatari di una comunicazione dei Suoi (in senso lato) uffici, che ci informava di come fossero revocate tutte le autorizzazioni di suolo pubblico sull’intero territorio comunale di Firenze nei giorni dal 4 al 9 di novembre compresi, vietando così qualsiasi iniziativa o manifestazione politica nelle pubbliche piazze e strade, ad esclusione di quelle (numerose) organizzate dallo stesso Social Forum europeo.
Le chiediamo i motivi per un provvedimento così grave, illiberale, che sospende i diritti sanciti dalla Costituzione italiana, perché a noi davvero sfuggono.
Le richieste di autorizzazione, infatti, erano già state vagliate dagli uffici del Comune di Firenze, che avevano provveduto ad eliminare alcune zone del centro storico per i giorni di svolgimento del S.F.E, a causa di timori per l’ordine pubblico. Perché quindi adesso vietare tutto il territorio comunale? E perché lasciare invece in piedi le iniziative di piazza del S.F.E. stesso?
Il Suo provvedimento crea di fatto un inaccettabile monopolio della politica, nove giorni di monocolore” dove in città si potrà sentire una sola voce, incontrare una sola “parte”, conoscere una sola tesi.
Questa non è democrazia, questo non ha niente a che fare con quegli articoli 17 e 21 della Costituzione ai quali Lei si richiamava rivolgendosi al Presidente del Consiglio.
Le ricordiamo inoltre come il Comune di Firenze abbia impedito, non più di un anno fa, al nostro movimento politico, di installare una tenda di pochi metri di diametro in pza. della Repubblica per dar vita ad un presidio di militanti radicali in sciopero della sete a sostegno di una iniziativa nazionale di Emma Bonino e Luca Coscioni.
Siamo certi che si ricorderà di questi fatti, e speriamo che non Le sfugga il contrasto con quanto invece accade oggi, quando lo stesso Comune concede senza alcun problema per giorni e giorni le piazze, non solo pza della Repubblica ma anche altre, agli organizzatori del S.F.E.. Non ci fraintenda, non siamo contrari a queste iniziative, non capiamo più, però, quali siano le regole, se quelle imposte ai Radicali, ai quali il Comune impedisce di manifestare in piazza per più di 12 ore consecutive pena multe salate (e ne abbiamo collezionate molte, come si ricorderà, oggetto ancora di ricorsi che prossimamente arriveranno al T.A.R.), oppure quelle che valgono per gli amici del S.F.E., per i quali le autorizzazioni arrivano senza problemi.
Forse che le regole per le autorizzazioni dipendono dal colore politico dei richiedenti?
Le chiediamo quindi un incontro urgente, per capire il senso dei provvedimenti adottati e per chiederLe, di persona, di procedere alla loro revoca".
«Si ha la netta sensazione che molti commentatori non abbiano compreso quale sia la natura del Forum Sociale Europeo di Firenze: perché non leggono il programma dei dibattiti e dei gruppi di lavoro appena pubblicato? E' da apprezzare invece il livello della discussione promossa dalla rete plurale di associazioni che organizzano l'evento.
E' una occasione di confronto e una ricchezza per la città che molti vogliono oscurare: a destra, evidentemente, dà fastidio o fa addirittura paura parlare dei disastri della globalizzazione senza regole». E' il commento del capogruppo dei DS Ugo Caffaz. «Perché da destra si insiste a porre esclusivamente l'accento sugli eventuali problemi di ordine pubblico? - si è domandato il capogruppo dei DS - si tratta di mancanza di argomenti nel merito della discussione sulla globalizzazione? O ciò risponde ad una precisa strategia che punta a creare un artificioso clima di tensione e a destabilizzare le istituzioni locali liberamente elette dai cittadini di Firenze e della Toscana?».
«Agli articoli 17 e 21 - ha ricordato Caffaz - la costituzione tutela la possibilità dei cittadini di riunirsi pacificamente e di manifestare le proprie idee, consentendo alla limitazione di queste libertà democratiche esclusivamente "per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica". Questa valutazione spetta al ministro dell'interno e al prefetto, non ad altri. Non meraviglia che alti esponenti della maggioranza di destra al governo del paese accreditino la possibilità che si possa impedire o comprimere questa fondamentale libertà sulla base di considerazioni che nulla hanno a che vedere con il dettato costituzionale o di pure supposizioni: purtroppo nel dna di molta parte di questa destra si annidano i geni della demagogia, dell'intolleranza, del razzismo, dell'autoritarismo.
Dovrebbero cambiare il nome alla loro coalizione: Casa delle Libertà Negate». «In questa vicenda - ha concluso il capogruppo dei DS - ognuno si deve assumere le responsabilità che gli competono: agli organizzatori il compito di animare un dibattito libero e pacifico, emarginando i pochi violenti e coloro che alimentano un malinteso antagonismo; alle istituzioni locali quello di consentire tale evento, organizzando l'ospitalità e la logistica per ridurre al minimo i disagi che potrebbero essere arrecati alla città dalla presenza di tanti giovani; al ministro dell'interno quello di valutare i risvolti connessi con l'ordine pubblico e organizzare di conseguenza la vigilanza e l'eventuale azione di contrasto.
Se dovessero esservi disordini, evenienza che sembra del tutto remota allo stato delle dichiarazioni del ministro Pisanu in parlamento, si dovrebbe dimettere chi ha la responsabilità politica della sicurezza e dell'ordine pubblico, non certo il sindaco e il presidente della regione Toscana che da mesi stanno pazientemente costruendo un percorso utile perché tale evento si possa svolgere in un clima sereno».
L'associazione politica "Aprile.PerlaSinistra" di Firenze ritiene che il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, e il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, abbiano assunto una decisione di forte rilievo politico e di ampia socialità nel favorire l'effettuazione a Firenze del Social Forum Europeo.
Di fronte agli attacchi strumentali e rabbiosi della destra locale che si sforza di suscitare i sentimenti meno razionali della città e che minaccia "a priori" conseguenze politiche impresentabili per il Governo di Firenze e della Toscana, "Aprile.PerlaSinistra" di Firenze esprime il suo sostegno e la sua solidarietà al Sindaco di Firenze e al Presidente della Regione Toscana in questo momento particolarmente impegnativo della loro attività amministrativa.
L'associazione "Aprile.PerlaSinistra" di Firenze coglie l'importanza del Social Forum Europeo partecipando ai dibattiti e alla manifestazione per la Pace del 9 novembre e, come già proposto dai Democratici di Sinistra, invita tutto l'Ulivo ad aprire le proprie sedi per collaborare ad uno svolgimento sereno e fecondo di questo importante evento di dibattito sul tema della globalizzazione.
Con questo programma sarà difficile dialogare con il Forum Sociale Europeo».
Lo hanno detto Graziano Grazzini (Forza Italia) e Gabriele Toccafondi (ApF). «Rispondiamo volentieri al sindaco che invita il centrodestra ad una riflessione di merito e non di ordine pubblico sul Social Forum - hanno commentato Grazzini e Toccafondi - in città ormai da tempo si susseguono riflessioni e dibattiti sulle tematiche proposte. Una delle più qualificate dal punto di vista dell'approccio tecnico alla materia e del rigore scientifico è stata l'iniziativa denominata "Le sentinelle del mattino" organizzata dal coordinamento delle associazioni cattoliche e dalla Diocesi di Firenze dove per la verità non notammo numerose frequenze dei nostri colleghi di centrosinistra e dove abbiamo volentieri partecipato.
Notiamo viceversa come dal programma dei prossimi giorni emerga evidente quella che fino ad oggi poteva essere solo un pregiudizio: la prevalente connotazione ideologica e radicale, spesso collegata a schemi e categorie di giudizio vetero-marxiste». Secondo i due esponenti del centrodestra «in qualche caso sembra di assistere a dei remake anni 60 come nel caso del dibattito "famiglia patriarcale, sessualità e violenza". Per non parlare del taglio culturale di altre conferenze tipo quelle sulla Nato, sulla guerra, gli armamenti, le mafie etc.
Argomenti dove è sempre facilissimo scivolare su speculazioni politiche contingenti. Vediamo viceversa relegate nei work-shop marginali temi che sarebbe più utile per tutti approfondire come la sostenibilità dello sviluppo, le uguali opportunità di commercio, le risorse idriche». «C'è bisogno di riflessioni alte e soprattutto lungimiranti - hanno concluso Grazzini e Toccafondi - pochi sono in grado di dare lezioni in questo campo. Per questo con il programma presentato sarà difficile un dialogo».