Più di 100 città in tutto il mondo hanno aderito alla dichiarazione di Helsinki che permette di entrare a far parte del Global Cities Dialogue. In Italia sono una decina i comuni che vi hanno aderito ed oltre a Firenze, che ha firmato a Bologna la sua partecipazione, troviamo Roma, Siena, Bari, Bologna, Catania. Il patto vuole ribadire il concetto che lo sviluppo della società dell'informazione deve garantire benefici a tutti i cittadini, senza nessun tipo di distinzione: in caso contrario, Internet, invece di essere una risorsa, rischia di creare un "digital-divide", cioè un elemento di frattura all'interno delle comunità.
Questo può essere evitato grazie alle finalità del patto che riescono a compensare queste spaccature fornendo a tutti, tecnologie adeguate per poter fruire di queste opportunità. "Firenze è entrata a far parte di questo network a 360° che vede attori protagonisti città come Barcellona, Dubai, Edinburgh, Helsinki, Seattle ma anche centri urbani dei Paesi in via di sviluppo come Baya, Bacau, Liepaja, Vina Del Mar, Plzen - ha sottolineato l'assessore all'informatizzazione Elisabetta Tesi -.
Firenze è da sempre una città di turismo e cultura e sta sempre più emergendo come punto di riferimento anche nel campo della tecnologia e dell'innovazione organizzativa, rispettando i piani di sviluppo del Comune. Questo produce ricchezza per la città ed i cittadini". Giovedì e venerdì a Bologna si è svolto il convegno internazionale, trasmesso in diretta su Internet, "Dichiarazione di Helsinki. I sindaci del mondo per un dialogo globale tra le città sulla società dell'informazione".
Durante il convegno sono stati affrontati i temi di e-government e e-governance e vi ha preso parte anche l'assessore Elisabetta Tesi che ha presentato l'esperienza di Firenze ed in particolare il progetto People come un caso concreto in cui, integrando risorse e strutture di città diverse, è possibile avvicinare il Comune al cittadino. Ricco il tavolo degli oratori: Romano Prodi, Stefano Rodotà, Franco Bassanini, Andrè Santini presidente del Global Cities Dialogue. I Comuni firmatari s'impegnano ad attuare adeguate misure atte a migliorare la coesione sociale e pari possibilità di accesso alla rete ed ai servizi forniti da Internet e dall'informatizzazione.
I Comuni s'impegnano a garantire la reale applicazione delle tecnologie nella società così da migliorare la qualità della vita, grazie anche ad una interazione fra le stesse città e fra pubblico e privato. Intanto, lunedì prossimo si svolgerà a Palazzo Vecchio una conferenza stampa per illustrare le ultime novità sul progetto People ed i finanziamenti di cui potrà disporre.