L'arte, in particolare la pittura, il cinema e la televisione sono forme espressive diverse, ma affidano tutte il loro messaggio all'occhio e alla vista, indispensabili per leggerlo e per comprenderlo. Al "Comunicare attraverso le immagini" è dedicatoil ciclo di conferenze, che iniziano il 29 luglio alle ore 18, ospitate dalla "Limonaia" di Castello Pasquini, a Castiglioncello (LI) curate da Giovanni Manetti, docente di Semiotica a Scienze della Comunicazione dell’Università di Siena, e organizzate per il quinto anno consecutivo dal Comune di Rosignano Marittimo.
Il professor Giovanni Manetti è anche il Direttore Scientifico del "Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione, Osservatorio Critico Permanente di Castiglioncello", istituito nel 2000 dal Comune di Rosignano Marittimo con le Università di Siena, di Bologna, di Pisa. Gli incontri si affiancano all'attività di ricerca che il Centro svolge in diversi ambiti, rivolgendo particolare attenzione alla valutazione dell'efficacia comunicativa di siti Internet, omogenei per la scelta dei temi. Nel Comitato scientifico figurano personalità come Umberto Eco, Sebastiano Bagnara, Maurizio Boldrini, Omar Calabrese, Ugo Volli.
Le conferenze, che hanno debuttato nel 1998 e che fin da allora sono unificate dal titolo "La Comunicazione, Volti e Forme", a cui si aggiunge ogni anno un argomento specifico, si sono trasformate nel raduno estivo più titolato per discutere dei problemi legati al mondo dell'informazione e, nel tempo, hanno posato la loro attenzione sul linguaggio dei politici, della moda e di quello che guida l’interazione tra uomo e macchina.
Il curatore Giovanni Manetti spiega perché, per il 2002, abbia scelto il tema del "Comunicare attraverso le immagini". "Innanzitutto la comunicazione visiva - ricorda - è forse la più importante, la più diffusa e la più capillare forma di comunicazione. In secondo luogo e forse principalmente, perché è la più problematica, di sicuro più della comunicazione scritta, al di là delle apparenze di una sua maggiore immediatezza".
Il ciclo di incontri prende il via il 29 luglio alle ore 18, in una cornice tanto suggestiva - a due passi dal mare di una delle località più rinomate della toscana - quanto rigorosa per l'autorevolezza dei relatori.
Giovanni Manetti introduce Alfonso Jacono, professore di Storia della Filosofia Politica all'Università di Pisa. "Riprodurre il visibile/rendere visibile" è il titolo del suo intervento, in cui analizzerà il rapporto tra pittura e realtà. Jacono lancerà, ampliandone gli orizzonti, la riflessione di Paul Klee, secondo il quale "l'arte non riproduce il visibile", ma "rende visibile". Il 2 agosto alle ore 18 arrivano a Castiglioncello Maurizio Bettini, professore di Filologia Classica, e Omar Calabrese, professore di Semiotica delle Arti, entrambi docenti a Siena.
Prendono spunto dal libro scritto a quattro mani e intitolato "Bizzarramente" per affrontare proprio il tema delle "Immagini bizzarre". Tali - si domandano gli autori - "perché eseguite secondo canoni non accettati come realistici dal comune senso del gusto?" A proposito di gusto, la "bizzarria" è perfino una varietà d'uva o un tipo d'arancia, tutte e due variegate nei colori. Questo è soltanto l'inizio di un viaggio tra arte, definizioni ed esempi sorprendenti di "bizzarria", la cui percezione è mutata nei secoli.
Il 5 agosto alle ore 18 la sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico e il semiologo dell'Università Cattolica di Milano, Armando Fumagalli, parlano di "Cinema: le immagini e la vita".
Il dialogo scorrerà tra l'autrice dei film di Luchino Visconti, di Mario Monicelli e dei più importanti registi italiani, con i quali ha collaborato dal periodo neorealista, a quello della migliore commedia all'italiana, e un semiologo che da sempre si interessa a questa arte. Le conferenze terminano il 7 agosto alle ore 18 con Enrico Menduni, docente di Teorie e tecniche del linguaggio radiotelevisivo presso l’ateneo senese, che affronterà il tema "Simulare la vita: la quasi realtà della televisione".
Quanta differenza passa tra il cinema neorealista, che sceglieva gli attori dalla strada per raccontare vicende comuni, e la tv che attinge alla vita di ogni giorno e ad essa ritorna, proponendo di continuo vicende strappalacrime o entusiasmanti, mettendosi al servizio degli spettatori per risolvere ogni problema, perfino i più banali della vita quotidiana e costruire, così, la sua "quasi realtà".
L'Atletico Ghiacciaia è la Toscana e proprio a questa terra che crede di poter resistere nella sua poetica linea di confine e che non si vuole arrendere ai propri stereotipi più beceri e macchiettistici è dedicato il libro che Alessandro Benvenuti, regista ed attore toscano di grande successo, presenterà oggi, sabato 27 luglio alle 18 a La Limonaia di Castello Pasquini a Castiglioncello (LI) intervistato da Fulvio Paloscia del quotidiano La Repubblica.
Il libro, dal quale è stata tratto uno spettacolo teatrale, è una dichiarazione d’amore dell’autore, a una terra che mangia tutti i giorni pane sciapo e sarcasmo e nella quale, accanto ai cipressi, crescono da sempre come piante spontanee gli sfoghi dei grulli. L’Atletico G. è contemporaneamente una riscrittura quasi totale del Mitico 11, personaggio descritto da Alessandro Benvenuti in molti suoi film e che ha avuto come primi due interpreti Novello Novelli (accompagnato da Fabio Forcillo) e Vito (accompagnato da Andrea Muzzi) e un omaggio alla figura di Gino, personaggio chive nella saga dei Gori, e spirito guida e ispiratore, in Gino detto Smith & la panchina sensibile.
Gino, coprotagonista nei primi due episodi della trilogia dei Gori, è qui ripreso in mano da uno dei due autori (l’altro lo ricordiamo è Ugo Chiti). Lo scopo è quello di raccontare l’altra faccia di un personaggio che nella saga dei Gori resta, per dovere di drammaturgia, sacrificato nel giuoco di squadra familiare. Ma il libro è anche il racconto di com’era il calcio prima che l’avvento massiccio della televisione lo deformasse in quella industria da forzati del look e del pallone che è diventato.
“ L'anarchismo disorganizzato di un anziano che somiglia sempre piu a una pentola a pressione con problemi alla valvola. Il desiderio di un antico ordine che sembra portatore di un desiderio inconscio di disordine. E' il candore immacolato della luna che coi ricordi porta instabilità emotiva, rabbia e recriminazioni.” Così Benvenuti stesso descrive il contenuto del suo libro e prosegue “L'Atletico Ghiacciaia è anche il rapporto fra un drammaturgo che mette in scena le sue passioni e coloro che in lui ispirano queste passioni; primo fra tutti il padre e le figure minori che il mondo paterno porta con se.
Le parole sommate alle parole che diventano frasi, che si trasformano in vortici. Dentro e fuori. E Gino, il nostro eroe, diventa pennello e colore e la sua tonalita preferita è il "verde bile" Gino tutto è fuorché politicamente corretto. I suoi discorsi non appartengono a nessuna fede politica. Lui, ormai, è solo un pensatore emorragico”. Alessandro Benvenuti, ha iniziato la sua carriera come attore nel trio comico cabarettistico de “I Giancattivi” con Athina Cenci e Francesco Nuti.
Autore e regista ha filmato otto opere cinematografiche, decine e decine di testi teatrali e alcune trasmissioni televisive. Come attore ha lavorato nel cinema, oltre che nei suoi film, con registi come Carlo Verdone, Simona Izzo ed altri. Di prossima uscita, il film “Ti spiace se bacio mamma?”, una commedia all'americana fresca e leggera, ma anche dinamica e sofisticata che l'attore-regista toscano ha scritto con Ugo Chiti e che sta finendo di girare in questi giorni negli Studios di Roma, prodotta con un budget di circa 8 miliardi di vecchie lire da Blu e Rai Cinema, che la 01 distribuirà nelle sale ai primi del prossimo anno.
Oltre a Benvenuti, che del film è anche il regista, nel cast compaiono Arnoldo Foa, Marina Massironi e Natasha Stefanenko.