"Un amico del cittadino". E' la definizione dell'assessore Graziano Cioni sulla nuova figura del Vigile di Quartiere. Dal 1° giugno a Firenze parte infatti la Polizia di Quartiere. L'iniziativa è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio dal sindaco Leonardo Domenici, dall'assessore Cioni, dal comandante della Polizia Municipale Alessandro Bartolini e dalla sua vice Patrizia Verrusio, dai rappresentanti delle associazioni del volontariato, alla presenza del prefetto Achille Serra e del questore Giuseppe De Donno.
"Oggi - ha detto il sindaco Domenici - è una giornata molto importante che conferma la nostra città all'avanguardia in progetti e iniziative rivolte ai fiorentini, attraverso strumenti di raccordo fra la realtà cittadina e le istituzioni. Strumenti che ci consentono da un lato un miglior controllo del territorio e dall'altro interventi di natura sociale". "L'avvio del progetto della Polizia di Quartiere - ha sottolineato l'assessore Cioni - non è un traguardo, ma un punto di partenza. Per noi rappresenta una scommessa che vuol coinvolgere i cittadini di Firenze e chiama a una sfida importante l'Amministrazione Comunale e altri soggetti.
Il Vigile di Quartiere sarà una sentinella sul territorio. Sarà l'occhio e l'orecchio dell'Amministrazione Comunale in tutta la città". Il Progetto nasce dalla necessità di garantire un livello di qualità e vivibilità della città attraverso politiche che tutelino dal degrado e dall'inciviltà, anche quando certi comportamenti non siano riconducibili a problematiche criminali. Ecco il perché del Progetto ed ecco quindi un nuovo modo di essere Polizia Municipale, composta in parte da operatori portatori di una conoscenza vasta e non specialistica con una particolare sensibilità ai problemi relazionali e alla gestione dei conflitti (Polizia di Quartiere) e, in parte, da altri operatori portatori di conoscenze più puntuali e specialistiche che consentono un buon livello di approfondimento delle varie problematiche e orientano alla soluzione definitiva del problema di volta in volta riscontrato (Nuclei speciali).
Attraverso questa modalità di gestione si raggiungono finalità diverse, ma tutte ugualmente importanti: contatto vero e umano con le persone; presa d'atto reale del problema; soluzione rapida (ove possibile) dello stesso; sburocratizzazione del rapporto. La Polizia di Quartiere sarà l'occhio attento, sensibile e scrutatore di un Ente che, nel suo insieme, dovrà essere in grado di far nascere al proprio interno sinergie tali da rappresentare il punto vero della nascita di risposte concrete e risolutive.
Viene costituito un modello organizzativo condiviso tra: Organi di polizia (il servizio territoriale della Polizia Municipale), Istituzioni (i presidenti dei cinque Quartieri, quali articolazioni dell'Amministrazione più vicina al cittadino), Organizzazioni particolarmente rappresentative del tessuto sociale (presidenti di Confcommercio, Confesercenti, Cna,Confartigianato). La Polizia di Quartiere dovrà saper esprimere capacità relazionali, coniugare azione preventiva e repressione, dialogare con il tessuto sociale corrispondente al proprio territorio di competenza, la cui conoscenza, unitamente al funzionamento delle istituzioni e delle regole, dovrà essere indubbiamente ampia.
Il servizio atteso dalla Polizia di Quartiere consisterà in un controllo del territorio fortemente integrato con le attività di relazione: dai fruitori degli spazi pubblici, ai commercianti, dai residenti, agli studenti, nell'ambito di un preciso quadro istituzionale di riferimento rappresentato dai Quartieri e dalle Direzioni. Sarà poi l'Ufficio Città Sicura, che opera accanto all'Ufficio di Progetto e all'Ufficio di Collegamento con gli assessorati, a continuare parallelamente un'azione di osservazione scientifica sullo stato della sicurezza a Firenze, in particolare attraverso un Osservatorio permanente sulla vulnerabilità urbana e sulla distribuzione territoriale dei fenomeni di disagio sociale e della criminalità.
In tal senso è stata infatti attivata una collaborazione con l'Università di Firenze, attraverso il CityLab (Laboratorio Interdisciplinare sulla vulnerabilità sociale e la sicurezza urbana). "Vogliamo - ha spiegato il comandante Bartolini - un momento di contatto, di visibilità. Un rapporto diverso coi cittadini. Vogliano fare autocritica rispetto al passato: non costringere alla legalità, ma convincere". Il territorio comunale viene quindi funzionalmente suddiviso in 42 zone tenendo conto dei principali parametri di riferimento in ambito operativo (insediamenti abitativi, aree direzionali, aree commerciali, aree verdi, scuole, obiettivi sensibili, indicatori di degrado), con particolare attenzione ai dati risultanti dalle mappature realizzate dall'Ufficio Città Sicura.
Al servizio della Polizia di Quartiere saranno destinati 252 agenti di Polizia Municipale, così ripartiti: Quartiere 1 132 (78 zona centrale, 30 Porta Romana, 24 Fortezza da Basso) agenti; Quartiere 2 28 agenti; Quartiere 3 20 agenti; Quartiere 4 25 agenti; Quartiere 5 47 agenti. Ogni zona sarà oggetto di azioni di pattugliamento, conoscenza e costruzione di reti di rapporti col tessuto sociale, destinando così il personale inviato ad un'azione preventiva sia di breve (presenza attiva e passiva) che di medio - lungo termine (interazioni con il tessuto sociale e con il territorio), nonché ad una consequenziale azione repressiva.
Per il futuro si prevedono vari livelli e modalità di intervento: dal vigile appiedato, al ciclista, al motorizzato, a quello a cavallo. Saranno definiti presidi fissi nelle zone periferiche o particolari (Ugnano, Galluzzo, Settignano, S.Spirito) e presidi mobili (con furgoni, camper e simili) per periodi e zone di volta in volta individuate.
L'avviata istituzione del Reparto Sinistri centralizzato "depurerà" la Polizia di Quartiere dai compiti connessi all'infortunistica fino ad oggi attività prevalente dei reparti territoriali, mentre la formazione professionale permanente dovrà sempre accompagnare l'intervento su strada dei singoli operatori.
«La decisione di istituire la polizia di quartiere è un atto importante che fa compiere un salto di qualità nella lotta al degrado».
Lo ha detto Giovanni Fittante, capogruppo di Insieme per l'Ulivo in Toscana. «Un tale atto - ha proseguito l'esponente del centrosinistra - dimostra la bontà di quanto da tempo andavo chiedendo con una interpellanza presentata nel 1999. Tuttavia anche se si tratta di un provvedimento importante, che va sicuramente a migliorare la sicurezza dei cittadini nella vita di tutti i giorni, l'amministrazione dovrà adesso impegnarsi con tutti i mezzi a sua disposizione affinché questo servizio sia operativo al massimo e svolga una funzione di deterrenza contro gli atti criminosi e di controllo capillare del territorio».
«Il nostro gruppo - ha concluso Fittante - pur apprendendo con soddisfazione l'istituzione di un tale servizio, continuerà nel suo impegno di controllo affinché un tale servizio sia effettivamente attuato nei giusti modi e con i giusti mezzi per essere in grado di combattere il crescente degrado che sta attanagliando la nostra città».
Il completamento della pianta organica dei Vigili Urbani di Empoli ha permesso al loro Comando, insieme all'amministrazione comunale, di mettere in atto una serie di progetti.
Tra questi, l'ultimo nato si chiama "operazione serate serene".
Si tratta di un esperimento che parte da oggi fino al 20 agosto e nasce dall'esigenza di rendere le vivaci serate della città più vivibili dal punto di vista della sicurezza, dei locali aperti, delle varie manifestazioni estive e vuole, inoltre, garantire un maggior controllo delle strade.
Per questo vengono impiegate quattro nuove unità del personale: un operatore alla Centrale Operativa e tre per l'Ufficio Mobile, col quale perlustreranno l'intero territorio comunale.
Il loro servizio parte alle ore 20.00 e termina alle ore 02.00, nei giorni del fine settimana dal giovedì al sabato, periodo più intenso per la vita notturna.
Il servizio notturno si integra perfettamente con quello svolto da sempre dalle altre Forze dell'ordine e costituisce una sicurezza costante e un punto di riferimento in più per la serenità serale e notturna degli empolesi.