Dieci date e dieci film per ripercorrere le tappe della filmografia di uno degli autori più controversi del mondo della celluloide. Con “tutto David Lynch”, il FestivalSpazioUno (Via del Sole 10, Firenze - tel.0552776445) riapre le porte alle grandi rassegne d’autore e inaugura il primo appuntamento con un omaggio al cineasta più provocatorio dei nostri tempi.
Da mercoledì 27 febbraio fino a venerdi 8 marzo la retrospettiva ospiterà dieci film del regista americano - da Eraserhead - la mente che cancella (1978) fino all’ultimo Mulholland drive (2001) - e riserva una piacevole sorpresa con la proiezione di due suoi rari cortometraggi:The Grandmother (1970) e Le cowboy et le frenchman (1989).
Il primo, un mediometraggio in 16 mm, lo gira con il compenso ricevuto da un lavoro commissionato. Fiaba imperniata su un bambino che si inventa una nonna The Grandmother ottiene un contributo dall'American Film Institute. Vince premi, riscuote un gran successo, e gli permette di avviare la realizzazione in bianco e nero di Eraserhead, nel 1977. Il secondo, cortometraggio altrettanto poco noto al grande pubblico, girato con Jack Nance e Harry Dean Stanton, è una sorta di divertente e umoristica western-comedy.
Artista poliedrico e visionario, estraneo alla cultura cinematografica contemporanea David Lynch è un autore che non richiede molte presentazioni.
Amato e odiato in ugual misura, Lynch cresce come artista nella pittura e ben presto avverte il bisogno di mettere in pellicola i suoi impossibili quadri. Con una cinematografia sempre ai limiti della sperimentazione, caratterizzata da un uso maniacale dei dettagli e delle luci, le sue opere vivono di imbarazzi, situazioni ripugnanti, deformità psichico-fisiche e di perversioni sessuali delle quali si considera maestro.
FestivalSpazioUno: Via del Sole 10 Firenze tel.0552776445