Il Dipartimento cardiotoracico dell’ospedale di Pisa diretto dal professor Mario Mariani ha ricevuto in questi giorni dal ministero della Sanità la speciale autorizzazione per sperimentare sul cuore l’innesto di cellule staminali. Grazie a questa tecnica sarà possibile sostituire con cellule nuove i tessuti cardiaci uccisi da un infarto o comunque lesionati.
Ne ha dato notizia oggi lo stesso professor Mariani in chiusura di Florence Heart 2002, il congresso che per tre giorni ha riunito a Firenze il top dei cardiologi italiani ed europei.
Mariani ha specificato che si tratta di autorizzazione a trattare i casi in cui le terapie tradizionali non sono praticabili.
“Un riconoscimento importante”, ha aggiunto, “che conferma il grande prestigio di cui gode il nostro Dipartimento”. La sperimentazione sulle cellule staminali per la cura delle malattie coronariche è infatti concesso solo ai centri all’avanguardia. La sperimentazione inizierà probabilmente entro l’estate e prevede la costituzione di un’equipe mista di cardiologi e cardiochirurghi.
Il Dipartimento cardiotoracico torna così di attualità dopo la recente notizia della convenzione che alcune compagnie di assicurazione di Amsterdam hanno deciso di sottoscrivere con l’ospedale di Pisa.
In base alla convenzione, i cardiopatici olandesi potranno farsi curare e operare dall’equipe del professor Mariani.
Inaugurato due anni fa a Cisanello, il Dipartimento è la punta di diamante della cardiologia e cardiochirurgia toscana e uno dei centri di eccellenza in Europa. Ha in forza 200 specialisti ed in Italia è la sola struttura che raggruppa i reparti di cardiologia, cardiochirurgia, pneumologia e chirurgia toracica secondo un innovativo ed efficientissimo modello organizzativo.
Cinque le sale operatorie, più tre di emodinamica (cardiologia invasiva), una delle quali sempre libera per le emergenze.
Tra le caratteristiche che hanno fatto la fama dedl Dipartimento, la chirurgia microrobotica affidata a due specialisti, l’olandese Jean Grandjean e Massimo Mariani, che affrontano così ormai il 90 per cento degli interventi alle coronarie. Si tratta di una tecnica mininvasiva, fatta a cuore battente e senza ricorrere alla circolazione extracorporea. Oltre a non presentare rischi di danni cerebrali, permette di dimettere il paziente anche dopo 4 giorni, con risparmi di ospedalizzazione da una a due settimane.
Laddove possibile, si ricorre a un sofisticatissimo robot chiamato Da Vinci (come Leonardo), utilizzabile solo in sedi capaci delle massime performance.