Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Paolo Manzelli, direttore dell'Education Research Laboratory / EGO-CreaNET:
L'Economia della Societa’ della Conoscenza ha attualmente una forte potenzialita’ per decollare, che e’ ancora inespressa nella prassi dello sviluppo contemporaneo. Infatti nei recenti anni trascorsi abbiamo assistito ad un forte impatto speculativo, che ha accompagnato la valutazione azionaria in Borsa dei titoli di aziende in Internet , gran parte delle quali hanno poi subito un ridimensionamento se non addirittura un tracollo.
Comunque un lento processo di evoluzione del lavoro (e.work) in ambiente “Knowledge Intensive” si e’ innescato ed attualmente sta prendendo consistenza sempre maggiore, fornendo la base per la organizzazione delle risorse umane professionali , capaci di edificazione della ECONOMI@ ON LINE, e cioe’ del fattore primario di sviluppo della “Societa’ della Conoscenza”, che nasce con gli inizi di questo terzo millennio in sostituzione della obsolescente “Societa’ Industriale”.
Si e’ creduto in un primo momento di euforia per la nascita della “nuova economia”, che per istaurare un il nuovo corso ECONOMI@ ONLINE, fosse in certo qual modo sufficiente una
La difficolta’ che sperimentano coloro che si prodigano nel fornire la basi concettuali ed educative adeguate a favorire lo sviluppo della ECONOMI@ ONLINE, sostanzialmente dipendono dal fatto che le culture non possono essere innescate con modalita meccaniche, in quanto si formano e si trasformano con un andamento biologico non lineare, a partire dalla storia culturale della societa’ in cui vivono, sia a riguado degli Enti Pubblici, ed anche a riguado di ciascuna singola Impresa .
Pertanto i processi di cambiamento debbono sapersi integrare al fine di sostituire i processi economici preesistenti, in maniera tale che, l’ innovazione concettuale, che corrisponde alla ECONOMI@ ON LINE, abbia la possibilita’ di situarsi nell’ ambito di una significazione culturale condivisa, in maniera tale da generare concrete capacita’ di gestione del nuovo corso di sviluppo, che necessita di correlare in un sempre piu’ stretto rapporto: “Ricerca, Innovazione e Competitivita’.
Quindi c’e bisogno di capire quale sia il fulcro del passaggio tra le potenzialita’ ECONOMI@ ONLINE e le strategie di una prassi di sviluppo della “Societa’ della Conoscenza” , in modo che si possa correlare direttamente alla crescita della creativita’ per la produzione ed integrazione di nuovi saperi, congiuntamente alla formazione di competenze manageriali, capaci di competere per la trasformazione socio-economica, la quale condurra’ al superamento definitivo delle caratteristiche economiche e strutturali della produzione e della organizzazione del lavoro che sono state proprie della “Societa’ Industriale”.
In questo comune sforzo di comprensione possiamo asserire che la “Economia della Conosenza” proposta dalla conferenza di Lisbona del marzo 2000 sul tema "eEurope" sara’ sostanzialmente diversa dalla “conoscenza della economia aziendalistica”, tradizionalmente codificata, infatti la sfida della “Economia della Conoscenza”, consiste nel rendere il sapere un fattore competitivo, ma, perche’ cio’ avvenga e’ necessaria una elaborazione e condivisione organizzata di conoscenze estraibili da un sistema di sviluppo senza frontiere, nell’ intento di sviluppare nuove strategie di “management cognitivo” finalizzato a creare “extendede enterprises” catatterizzate da elevate relazioni di fiducia, tra un vasto partenariato di impresa ( composto da Universita’ , Centri di Ricerca , Enti pubblici e Privati e Associazioni… ) , sostanzialmente basato su legami di solidarieta’ per il comune sviluppo.
Tale evoluzione verso la “Societa della Conoscenza” e’ infatti potenziamente insita, in qualita’ di elemento fondante , nella appropriata utlizzazione di un sistema di rete interattiva nel WORLD WIDE WEB .
Quanto sopra accennato diverra’ possibile, evitando ogni aspetto di gerarchizzazione burocratica e coercitiva tesa al controllo di una economia aziendalistica tradizionalemente intesa, per generare, integrare ed utilizzare e comunicare nuove idee di sviluppo, selezionando quelle condivisibili al fine di abbandonare quelle sbagliate ed obsolete, nel quadro di legami di solidarieta’ e di eco-sostenibilita’ nel confronti dell’ ambiente, attuando rapporti di co-partnership nella progettazione economica per uno sviluppo della ECONOMI@ ONLINE, sempre piu’ esente da palesi e gravi diseconomie sociali.
Comunque sappiamo che proporre oggi con immediatezza tali criteri realmente risolutivi dell'economia del sapere, per un superamento di una economia aziendale esclusivamente basata su una imperante e rigida logica del profitto, sarebbe come tentare di …..
Confronteremo quindi le caratteristiche di due fasi precedenti allo sviluppo progressivo della ECONOMI@ ONLINE:
a) la fase finale della Economia Industriale ; b) la fase della INTERNET-ECONOMY;
quest’ ultima determina le basi della complessa transizione economica , assumendo alcune caratteristiche fondanti della fase finale e stabile della “Economi@online” .
Infatti i processi gia’ innescati dalla fase contemporanea della “net-economy,” hanno prodotto effetti di un notevole cambiamento, sia a livello di produzione che di organizzazione del lavoro.
- Per inciso dobbiamo purtroppo constatare che oggi si perpetra il tentativo di inglobare tutti i rapporti sociali e culturali nella sola attività mercantile, aumetando in tal guisa la instabilita’e la incertezza del sistema economico complessivo, in conseguenza ad un forte squilibrio di valore monetario, tra beni materiali e beni immateriali, che, data la crescente produttivita’ dei beni immateriali, sara’ opportuno risolvere nella prospettiva stabilizzatrice della “Economi@ online”, per non passare direttamente ed irreversibilmente verso il disastro di una cieca e sorda alla necessita di cambiamento proposte dalle direttive di una “Economia Mercantile Globalizzata”.
Quindi proprio per comprendere meglio l’ andamento delle modalità di sviluppo economico tra la “societa industriale” e la “societa’ della conoscenza”, poniamo quindi a confronto gli elementi distintivi essenziali caratterizzanti le suddete due fasi di sviluppo:
a) Le imprese organizzate secondo i dettami della economia classica della societa industriale hanno come riferimenti essenziali:
a.1.) Struttura “Capital Intensive – Solid Resource Based” , cioe’ con la prevalenza di risorse tangibili (Tangible assets) su le risorse intangibili (Intangible Assets)
a.2.) Organizzazione gerarchica: basata sulla routine organizzativa, fondata su procedure ripetibili; pertanto le Risorse Manageriali sono prevalentemente istruite dalla esperienza acquisita con competenze specifiche correlate a una precisa definizione di mansioni ed a livelli decisionali gerarchizzati e da poca dimestichezza con l’ utilizzazione delle tecnologie ITC ( Information Technology of Communication).
a.3.) Programmazione dello sviluppo di impresa cumulativo e lineare, entro contesto sociale in cui la economia aziendale si impone come branca determinante della scienza economica, e della economia politica.
a.4) Valutazione dello sviluppo di impresa considerata sostanzialmente sulla base del reddito del Capitale Investito, mediante un calcolo del profitto monetario ottenibile dalla differenza tra costi e ricavi.
(Cash Flow)
a.5) Pubblicita’: “Brand- marketing” , basato sulla reclamizzazione della produzione e del marchio di Impresa su mass – media ( TV. radio, giornali, Manifesti…)
b) La nuova imprenditorialita’ organizzata nel quadro contemporaneo della “NET-Economy” non ha ancora un quadro di caratteri distintivi ben definito, in quanto molto spesso l’ impulso imprenditoriale si e’ arrestato allo stadio di “START UP” di impresa , subendo recentemente un ridimensionamento a causa degli investimenti specultativi in Borsa ; comunque le imprese che hanno saputo imporsi nella nuova logica economica, hanno sviluppato modelli di “Extended Enterprises” che presentano le seguenti caratteristiche:
b.1.) Struttura “Capital Extensive” , basata su criteri di investimento (Scalable Business) e risorse intangibili ( Intellectual Assets) anch’esse estese in quanto fornite nel quadro di un partenariato di distretto territoriale o di filiera produttiva e commerciale, organizzato per accordi (Business to Business) o strutturati in termini di “franchising”, spesso comprensiva di alleanze ( in outsoulcing) , per servizi di consulenza ( anche con Universita’ e Centri di Ricerca&Sviluppo) e mediante convenzioni per la logistica dei trasporti , programmi di formazione permanente (e.training programs) e di marketing di insiemi di propaganda multi-marchio.
b.2 ) Organizzazione collaborativa , anche per tramite una elevata utilizzazione di software e piattaforme tecnologiche di informazione della comunicazione in Internet (ITC) quali sono i cosi’ detti “Portali” orizzintali o verticali (Vortals).
- Punto di debolezza di tali sistemi di cooperazione organizzativa risiede nella carenza di adeguate competenze di Knowledge Management (5) ed anche di capacita di lavoro di operatori di rete (e.work skill shortage).
b.3.) Programmazione dello sviluppo finalizzata all’ estenzione e la internazionalizzazione del mercato di filiera o del distretto territoriale.
Al fine di trovare compatibilita‘ e promuovere un vantaggio comparato per posizionare il sistema di sviluppo locale o la particolare filiera nelle prospettive di internazionalizzazione della economia globale.
b.4) Valutazione dello sviluppo di impresa : nel caso della NET-Economy, essa assume una dimesione “sistemica” in quanto e’ relativa ad un complesso insieme di impresa in una rete di interessi resi complementari. Questi ultimi , se non vengono ben assestati sulla base di un rapporto di fiducia ben controllabile entro un “business & working plan”, che non sia unicamente basato sul “Cash Flow” del profitto, ma su la conquista e mantenimento di fette piu’ ampie di mercato, rischiano di incanalarsi verso una sistematica tendenza di perdita di controllo co-operativo, la quale degenera in entropia organizzativa del sistema del NET-working di impresa , con il risultato di aumentare e esponenzialmente il rischio di un continuo reinvestimento, teso a riparare incomprensioni e presupposti errati, che pertanto risulta incapace di seguire la dinamica del sistema socio-economico in trasformazione.
- Un altro punto di debolezza consiste nel fatto che l’ identificazione di nuove strategie trasformazione produttiva, economica e finanziaria della gestione nella INTERNET –ECONOMY , ha sostanzialmente la necessita’ impellente di riconvertire il contesto culturale nel quale ha prosperato la classica economia aziendale, che in epoca industriale si era imposta imposta come branca determinante della scienza economica, e della economia politica.
b.5 ) Pubblicita’ : anche nel settore del “marketing on line” si denota una ampia strategia finalizzata al passaggio da metodologie di propaganda generaliste e di massa, verso la individuazione di strategie di pubblicizzazione digitale interattiva ( WEB-Marketing), orientate a mantenere l’ attenzione ed coinvolgimento personalizzato della clientela, ovvero correlate alle attivita’ di sostegno e di pianificazione per il marketing culturale, sportivo ed anche filantropico.
In definitiva la sfida alla conversione verso la stabilizzazione di lungo termine della fase di sviluppo eco-sostenibile e solidale della ECONOMI@ ONLINE (“Knowledge-Intensive Economy”) e’ attualmente, estremamente aperta e quindi presenta fondati elementi di rischio di fratture tra forze conservatrici e anticipatrici, spesso aggregantesi in modo trasversale rispetto alle tradizionali distinzioni di politica economica, proprio in quanto i caratteri distintivi delle varie fasi economiche conviveranno, dispoponandosi gradualmente a netto vantaggio della interazione cooperativa, come avviene in effetti in ogni dinamica temporale evolutiva delle popolazioni in un sistema biologico di interazione tra specie antagoniste.
( vedi ad es. la creazione di nuove nicchie ecologiche nelle modificazioni ambiemtali degli eco-sistemi).
Comunque e’ possibile notare come siano evidenti le contraddizioni del vecchio modello di economia aziendale proprio della societa’ industriale, in quanto esso non puo’ piu’ avere prospettive di crescita illimitata , proprio perche’ fenomeni congiunti e congiunturali, delineano la necessita’ di adeguare i sistemi economici a criteri di salvaguardia dello sviluppo sociale della economia politica, tali che abbiano il fulcro su modelli adeguati alla eco-sostenibilita’ e solidarieta’ della crescita globale della ECONOMI@ ONLINE.
- 1) il modello Consumistico parametrato su rigidi criteri del profitto di impresa, non riesce a delineare una strategie di creazione di nuovi bisogni, ma viceversa tende a ridurre la sua capacita’ di espansione dei consumi, in relazione ad una popolazione detentrice della ricchezza monetaria, sempre piu’ concentrata a causa di evidenti sperequazioni prodotte dal cosi detto “libero mercato”, che generano pesanti problematiche di recessione , che amplificano la disoccupazione e la sotto occupazione e cio’ colpisce, anche nei paesi piu’ avanzati, principalmente le giovani generazioni.
- 2) il problema Ecologico dovra’ essere affrontato direttamente e con forte determinazione , ed esso genera la necessita’ di una risposta per un miglioramento qualitativo delle produzioni che determina la definizione di quadro legislativo finalizzato al rispetto dell’ ambiente che certamente aumenta i costi di investimento ( … per la modernizzazione telematica delle imprese , riorganizzazzione e controllo di qualita’ della produzione , rilocalizzazione.degli impianti ecc. ecc..) favorendo nel complesso le scelte di produzione e consumo fortemente innovative.
Queste due principali problematiche, senza una prospettiva di un diffuso cambiamento culturale e di intelligenza economica e sociale creativa, genereranno a breve scadenza insostenibili condizioni di crisi economica e sociale , il cui antidoto risiede nella crescita di conoscenza e di innovazione tecnologica e scientifica e culturale.
In riferimeto a tali aspetti la Unione Europea, ha riconosciuto che uno dei piu’ importanti criteri di sviluppo emergenti dalla prospettiva denominata “e.Europe” , i quali definiranno le linee di guida del VI° programma quadro, risiede nel creare uno “SPAZIO EUROPEO PER LA RICERCA”, il cui carattere fondamentale poggia sulla “Knowledge Intensive Economy “, che a sua volta fonda la sua strategia di sviluppo, tramite piu’ strette relazioni tra scienza e societa’ al fine di realizzare una “diminuzione dei tempi “, che intercorrono tra la crescita della ricerca ed innovazione tecnologica e cognitiva ed il successivo impatto economico emergente dalle applicazioni scientifiche e tecnologiche, collocate nell’ ambito delle capacita’ produttive e della estensione internazionale dei mercati.
La normativa e le linee di guida del VI° programma Quadro della U.E. dedicheranno particolare attenzione alla Piccola e Media Impresa , in quanto piu’ attiva nel determinare aumento di impiego, e in tale prospettiva decreteranno un notevole sostegno finanziario per creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico e di qualita’ della produzione.
Un’ altra area chiave (Key Area) per innovazione finalizzata e produrre un deciso rinnovamento della ECONOMI@ ONLINE , potra’ svilupparsi progressivamente, mediante la ricerca di approcci di sviluppo economico alternativi, associati alla identificazione di nuove strategie e processi di apprendimento on line, utili per per garantire la trasparenza dei cicli e filiere produttive, sviluppare e migliorare le capacita del lavoro intellettuale, applicare criteri di commercio equo e solidale, fondando la forza di trasformazione cosciente, nella capacita’ intelligente dei consumatori nell’ attuare un aperto confronto sui reciproci interessi, specialmente a riguardo del profilo di qualita’ delle attivita’ produttive.
I caratteri distintivi di tale strategia, tesa a rafforzare il potere d’ acquisto dei consumatori, con modalita adeguate a creare una domanda per una migliore offerta di prodotti all’ impresa, saranno orientati a dare impulso ad iniziative di “e.learning on the job” , cioe’ di formazione permanente in rete telamatica, il cui scopo principale sara’ la organizzazione di “comunita virtuali transnazionali”, le quali, favorendo lo sviluppo del “commercio elettronico” aumenteranno la interattivita’ tra produttori e consumatori , non solo per definire le strategie basate sul prezzo, ma che , piu’ appropriatamente, comporteranno la crescita della ECONOMI@ ONLINE, tramite l’ indentificazione sperimentazione e la validazione di nuove strategie e processi di sviluppo commerciale, agenti sul mercato globale, fondati sul binomio “qualita –innovazione”, con modalita’ di crescita economica capaci di trovare compatibilita’ “sostenibilmente eque” , tra il sistema di sviluppo locale e la economia globale.
Conseguentemente, il procedere speditamente verso la ECONOMI@ ONLINE , e’ in tale contesto ed in gran misura derteminato dalla capacita’ di generare attivita’ di formazione collaborativa ( NET-Learning) (10), finalizzate ad emancipare una cultura della innovazione tra scienza e societa’, in maniera che le iniziative culturali e formative , perseguano il criterio di "CREATIVITA' OPERATIVA", mutuato dalla integrazione tra arte e scienza , teso a proporre una traduzione operativa delle scelte di sviluppo economico socialmente e storicamente utili.
Concludendo sappiamo tutti che il vecchio saggio dice : “tra il dire ed il fare c’ e’ di mezzo il mare”; questo mare e’ rappresentato dalla rete del World Wide Web, che per quanto ancora oggi non abbia scovato le capacita’ di una sua effettiva ed efficace utlilizzazione nei riguardi della ECONOMI@ ONLINE, resta la sfida piu’ attuale da comprendere e risolvere, proprio per non “affondare” a causa dell’ incapacita’ di remare in un mare complesso e burrascoso di estensione globale, che necessita di un cambiamento sostanziale delle ragioni del profitto e della comunicazione tra uomini di buona volonta’.