«Desta grande meraviglia che proprio in un momento in cui tutta Italia è alle prese con la lotta allo smog, con importanti sacrifici da parte di tanti cittadini, si costituisca un partito dei motorini, quasi che l'uso del ciclomotore fosse una sorta di scelta ideologica o religiosa». Il giudizio è del capogruppo dei Verdi Alessio Papini. Secondo Papini «a Firenze i motorini, anche a causa del loro numero record, sono responsabili di gran parte delle emissioni più pericolose, in particolare del PM10 e questo è un motivo più che sufficiente per rendere necessaria la limitazione del loro utilizzo.
La scelta a questo punto è chiara: tra la difesa della salute e la difesa di un tipo di mobilità non sostenibile. Noi da tempo abbiamo deciso di stare dalla parte della salute. Chiediamo pertanto non di rinunciare alla mobilità ma di cambiare il modello di mobilità». «L'obiettivo - ha concluso il capogruppo dei Verdi - è quello di convincere il 50% dei cittadini che usano abitualmente il ciclomotore ad usare invece la bicicletta. Per ottenere tale risultato, oltre ai divieti di accesso in centro storico, è necessario anche costruire una rete di piste ciclabili adeguata.
Un altro 20% dovrebbe utilizzare il mezzo pubblico e il restante 30 %, ovvero le persone che non possono fare a meno del ciclomotore dovrebbero utilizzare mezzi a basso livello di emissione. Per far questo sono necessari investimenti sulle piste ciclabili, sulla mobilità pubblica e su una dislocazione delle funzioni in città tale da ridurre al minimo gli spostamenti necessari, ad esempio posizionando servizi attrattori di utenti in corrispondenza delle stazioni ferroviarie».