(30 ottobre 2001) – Dall’inizio dell’anno sono state già presentate cento denunce per l’uccisione di animali vittime di bocconi avvelenati o incappati in trappole illegali per la cattura delle volpi. La cifra è con ogni probabilità inferiore ai dati reali. Nel Duemila il totale delle denunce riguardava 140 casi. Su questo problema il Consiglio provinciale di Firenze ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal capogruppo di An Enrico Nistri (che ha recepito anche alcune indicazioni del Presidente Michele Gesualdi e dell’assessore all’agricoltura Mario Lastrucci), con la quale si invita la Giunta provinciale “a potenziare il servizio di controllo sul territorio già meritoriamente svolto dalla Polizia Provinciale, anche attraverso un ulteriore incremento del corpo, e ad istituire, in linea con la legge regionale n.29/2001, una serie di controlli sulla detenzione di sostanze da parte degli agricoltori”.
La pratica dei bocconi avvelenati e delle tagliole, oltre a comportare inutili e crudeli sofferenze agli animali, “reca un danno morale e materiale ai proprietari e ai loro familiari”. I bocconi avvelenati sono spesso preparati con prodotti pesticidi e diserbanti e “lo sviluppo di questa pratica barbara, particolarmente diffusa nei Comuni di Pontassieve, Fiesole e Lastra a Signa, è motivo di grave allarme sociale e contraddice le tradizioni di civiltà e di rispetto per gli animali della Provincia di Firenze”.
Il riequilibrio dell’ecosistema, “squilibrato con un massiccio incremento di animali predatori in seguito alle profonde trasformazioni intervenute con lo spopolamento delle campagne, non può avvenire attraverso l’uso dei bocconi avvelenati, ma deve essere operato attraverso interventi selettivi”.