FIRENZE- "I consumatori possono stare tranquilli: l'olio d'oliva extravergine prodotto in Toscana si ottiene tramite la semplice spremitura delle nostre olive, senza alcun intervento chimico. In più è controllato alla fonte in quanto protetto dal marchio Igp, cioè dall'indicazione geografica tipica".
L'assessore regionale all'agricoltura, Tito Barbini, commenta così la notizia del sequestro cautelativo in Danimarca di tutte le confezioni di olio di oliva dopo la scoperta, avvenuta in Norvegia, di due confezioni di olio proveniente dalla Grecia e venduto come extravergine, ma in realtà di sansa e contenente sostanze cancerogene, cioè idrocarburi policiclici aromatici.
"Il provvedimento adottato dalla Danimarca - aggiunge Barbini - è comprensibile ma rischia di penalizzare chi, come gli olivicoltori toscani, garantiscono produzioni la cui qualità è assolutamente certificata e garantita.
Ci auguriamo che le autorità danesi decidano di consentire nuovamente la vendita dell'olio toscano, che è controllato alla fonte".
In Italia l'attenzione del ministero della sanità si è appuntata sugli oli cosiddetti rettificati, che si ottengono con interventi industriali e chimici, e che possono contenere i Pah, cioè gli idrocarburi policiclici aromatici. Anche in Toscana, come nelle altre regioni, è partita così un'indagine su questi prodotti, in particolare sull'olio di sansa, per accertarne la qualità.
I primi risultati sono attesi entro una decina di giorni, ma nel frattempo si registra una carenza nella normativa comunitaria, che non fissa un limite alla presenza degli idrocarburi negli oli rettificati.