Si aprirà il 22 settembre la XXII edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato, ma i riflettori sono già puntati sulla Biennale da tempo, da quando fu allestita per la prima volta nel 1959. Una Biennale che, dopo alterne vicende e nonostante la concorrenza fieristica internazionale, più che “rinnovarsi” vuole “ritrovarsi”, e quest’anno con molte novità. A cominciare da un nuovo e ampliato percorso espositivo all’interno di Palazzo Corsini e dall’allestimento che è stato affidato allo scenografo Pier Luigi Pizzi e che si preannuncia pieno di sorprese pur nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e artistiche del luogo “Quest’anno, - ha detto l’assessore allo sviluppo economico Francesco Colonna- abbiamo voluto rilanciare la biennale e grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio, l’Ente cassa e l’associazione degli antiquari, abbiamo reso quest’evento più nuovo e speciale.
Firenze, - ha aggiunto Colonna- può ben dirsi capitale dell’antiquariato e questo vale sia a livello più piccolo, quello degli ambulanti, sia ad alto livello con le meraviglie che si vedono esposte alla mostra dell’antiquariato”. Un’operazione, quella della biennale che costa quasi 2 miliardi, metà dei quali provengono dagli antiquari e gli altri da Camera di Commercio e Ente cassa e altri sponsor. La seicentesca “reggia” Corsini affacciata sull’Arno apre per la prima volta ad una manifestazione le sale private della Quadreria di famiglia., dove è racchiusa la storica collezione di famiglia il cui nucleo principale risale alla metà del Seicento e si deve a Bartolomeo Corsini; incrementata da suo figlio Filippo, Accademico della Crusca e fratello di Papa Clemente XII, la Quadreria nacque per piacere privato ma anche in concorrenza e ad emulare la collezione medicea della Palatina di Palazzo Pitti.
Fra le novità rispetto alle edizione precedenti un convegno (27 settembre) sui musei e l’antiquariato, in cui si ritroveranno riuniti i direttori dei più prestigiosi musei del mondo per affrontare tematiche legate ai rapporti fra collezionismo e istituzioni mussali. Oltre alla Sala del Trono, alla Galleria Aurora, alla Sala da Ballo e al cortile appositamente coperto e allestito, gli stand-salotto dei 76 espositori (61 italiani di cui 18 fiorentini e 15 stranieri) si disporranno anche nelle sale del piano nobile del Palazzo che ospitano la Quadreria il cui cuore è rappresentato dall’Alcova con i suoi eclatanti dipinti immersi nell’atmosfera creata da tendaggi in stucco e oro, affreschi il cui soggetto rievoca i piacere del dormire e le antiche maioliche di Montelupo del pavimento raffiguranti piante officinali per favorire il sonno.
I visitatori della Mostra avranno quindi modo di visitare in esclusiva durante il periodo di apertura della Biennale un museo nel museo: l’esposizione con i suoi pezzi di alto antiquariato e i dipinti della collezione Corsini, veri tesori da museo. La Biennale Internazionale e Firenze, città da sempre cosmopolita, una vocazione radicata che ha contribuito al suo arricchimento culturale ed economico. Arte e antiquariato, cultura e mondanità, turismo e attività commerciali. E’ stato stimato a circa 50.000 in Toscana il numero delle persone occupate a vario titolo nel mondo del mercato dell’arte (94 diverse attività individuate): non solo antiquari, ma anche artigiani, laboratori e scuole di restauro, fotografi, editori, spedizionieri… un patrimonio umano e di lavoro che va mantenuto e protetto e che vive in gran parte proprio grazie all’esistenza delle botteghe antiquarie che a Palazzo Corsini dal 22 settembre al 7 ottobre troveranno nella Biennale uno straordinario palcoscenico.