L’obiettivo di ePlanet è quello di cablare 15 grandi città e capoluoghi di provincia. Attualmente, in base ai dati forniti dalla società, è stata realizzata una rete in fibra ottica per complessivi 227,2 km, a fronte di un obiettivo per il 2003 di 652 km di rete.
Le città dove sono in corso di completamento le reti metropolitane sono: Milano, Roma, Torino, Padova, Firenze, Napoli, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Bari, Genova, Verona, Brescia, Parma, Bergamo.
Ma il management, nell’esprimere l’intenzione di trovare un nuovo socio, non ha chiarito che tipo di partnership intende stringere e quanto della società è disposto a cedere.
Il business legato alla fibra ottica ha bisogno di un notevole flusso di cassa per realizzare gli investimenti, i quali avranno un ritorno nel medio/lungo periodo.
Nell’ultima trimestrale del 31/03/01, la situazione finanziaria ha evidenziato una disponibilità netta di circa 16 miliardi di lire, rispetto ai 60 miliardi di lire del bilancio 2000. Mentre, in base alle ultime indiscrezioni la cassa risulta esaurita. Inoltre, l’EBITDA al 31/03/01 presenta un saldo negativo pari a 16 miliardi di lire, valore che non include l’ingente costo degli investimenti.
Inoltre, nessun competitor sembra interessato a pagare 50miliardi di lire per lo 0,5% di IPSE detenuto da ePlanet (consorzio vincitore di una licenza UMTS).
Se, invece, emergesse l’intenzione di cedere la maggioranza della società, il titolo acquisterebbe appeal speculativo, in quanto vi sarebbero diverse società interessate agli assets di ePlanet.
Secondo il Centro Studi Assoconsulenza Roma: "Visto il particolare corebusiness di ePlanet, riteniamo che un socio di minoranza non possa essere in grado di rilanciare i progetti della società, ma riesca solamente a tamponare l’attuale situazione critica".