“Certe parti politiche hanno manifestato a chiare note la volontà di oscurare questa data. Noi invece vogliamo ribadire i valori fondanti della democrazia e della libertà nel nostro Paese, che proprio nel Liberazione hanno avuto uno dei momenti culminanti della storia. Momenti e valori che vogliamo mantenere vivi e trasmettere con coraggio, forza e determinazione alle nuove generazioni e alla società di oggi”. E’ uno dei passi più significativi che il sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha pronunciato stamani davanti a un migliaio di persone riunite nella mensa del Nuovo Pignone per commemorare il 25 aprile.
“Non voglio entrare nel merito delle scelte che furono fatte allora – ha proseguito il sindaco Domenici -, ma una cosa vorrei non fosse dimenticata: in quel momento c’era chi stava dalla parte giusta e chi da quella sbagliata. In ogni paese europeo la liberazione dai regimi totalitari è il punto di riferimento per tutte le forze politiche e io ritengo che anche in Italia tutti debbano riconoscersi nel 25 aprile. Trasmettere la memoria è fondamentale”. “Parlare di Liberazione in questa sala – ha detto ancora il sindaco Domenici - ha un sapore diverso.
E' parlare dentro una fabbrica che non solo ha avuto una parte così importante per Firenze, ma che ha giocato un ruolo di primo piano anche nella Resistenza. Nessuna mistica operaia, in questo. Ma solo il ricordo di quanto ha significato il Pignone per il risveglio della coscienza antifascista nella nostra città e nelle altre fabbriche. Voglio citare solo l'episodio che ritengo più importante: il 27 gennaio 1944, il giorno dello sciopero al Pignone. Uno sciopero di carattere economico che terminò con la soddisfazione delle richieste dei lavoratori, nonostante le durissime minacce del prefetto fiorentino.
Il prefetto Manganiello, mai nome era stato così appropriato. Fu una data importante per la nostra città. Segnò il risveglio della classe operaia cittadina e portò, in tappe successive, all’11 agosto, giorno della liberazione di Firenze”. Al termine della cerimonia il sindaco Domenici, assieme a due operai della Nuovo Pignone, ha deposto una corona di alloro alla lapide in memoria dei martiri trucidati nei campi di sterminio nazisti e degli eroi caduti per la Resistenza.