La regia è di Tessa Bernardi e gli interpreti sono: Tessa Bernardi, Giulia Costanza Colucci, Ilaria Danti, Daniel Dwerryhouse, Daniele Favilli, Paolo Ferro, Ninel Ghiani, Giulia Mannelli, Davide Savignano, Pasquale Scalzi; le coreografie di Gaia Scuderi; i costumi di Elena Murgia; le scene di: Tessa Bernardi, Antonio D’Amico, Marco Pace; musiche live eseguite da: Ezio D’Agostino, Felice D’Agostino, Marco Fuduli, Daniela Murgia Timothy Jubb.
Lo spettacolo prodotto da Scandicci Cultura, e realizzato con il contributo dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario è messo in scena dalla Compagnia Teatrale Istituto Charenton.
Lo spettacolo riunisce momenti teatrali, di danza, musica dal vivo e performances pittoriche per narrarci le storie di nove personaggi i cui destini sono più o meno direttamente collegati dall’incontro con Andrea Witz.
E ciascuno di essi finisce inevitabilmente e continuamente per parlare di lui. Andrea Witz è una domanda (anzi, la domanda per eccellenza: “Perché?”). Una domanda che non può trovare un’unica risposta : Andrea lo conosciamo infatti soltanto attraverso le voci di altri, che ne danno una personale, parziale interpretazione, finendo per svelarci e descriverci loro stessi. Di qui, la scelta di utilizzare nell’allestimento più livelli narrativi allo stesso tempo intrecciati e distinti tra loro.
Da “prop”, uno dei monologhi di “Andrea Witz”, è stato tratto un fumetto: le tavole originali saranno esposte in teatro durante i 3 giorni della rappresentazione, e sono opera di Marco Pace, uno degli scenografi.
Leonardo Staglianò
Nato a Pyskowice (Polonia) il 27/07/78, vive a Vibo Valentia.
Attualmente è iscritto al corso di laurea in filosofia, all’Università di Firenze. Nel gennaio 1999 ha pubblicato il romanzo “Il Tempo di una Bic” con la casa editrice Monteleone, nella collana “Letterature, proposte”. La quarta di copertina è stata scritta da Nicola Merola, Direttore del Dipartimento di Italianistica presso l’Università di Cosenza. Il romanzo è nato anche grazie a una lettera che l’autore ha inviato al settimanale “Musica”, pubblicata nel settembre ’95.
Un tipico sfogo tardo adolescenziale a cui tantissimi ragazzi hanno risposto e da lì lo stimolo per pubblicare il romanzo. “Musica” lo recensisce nell’ottobre del ’99.