Firenze città d’arte e Bilbao città industriale. La prima fonda buona parte della sua economia sul turismo, l’altra di turismo ne ha poco. La prima è inserita in un sistema fiscale ancora rigido, la seconda è un classico esempio di federalismo fiscale. La capitale basca è essenzialmente una città industriale, in cui spadroneggiano siderurgia e metallurgia. Una città che si è sviluppata soprattutto negli ultimi dieci anni e il suo Pil, solo nell’ultimo anno, ha avuto un incremento del 5%.
Notevole la quantità di opere realizzate in poco tempo: l’aeroporto, il museo d’arte contemporanea, la metropolitana. Firenze e Bilbao, da oggi, sono messe a confronto. Una delegazione fiorentina composta dagli assessori del Comune di Firenze allo sviluppo economico e alla new economy, da due consiglieri comunali fiorentini; da una rappresentanza dell’Associazione degli Industriali, guidata dal suo presidente; dai presidenti di Camera di Commercio, Provincia e Firenze Expo. Quella di Bilbao è la terza tappa, dopo Edimburgo e Bordeaux, del ciclo di visite del progetto “Firenze nella competizione europea”, organizzato dall’Associazione industriali di Firenze, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Firenze e la Camera di Commercio.
All’origine di questo progetto c’è la ricerca commissionata a Eupolis del Politecnico di Torino, che metteva a confronto la nostra città con altre tredici realtà competitors “assimilabili”, sulla base di parametri e indicatori individuati ad hoc per una operazione di benchmarking territoriale. Nell’incontro, che si è tenuto questa mattina, è emerso chiaramente che il caso di Bilbao è difficilmente esportabile. Lo sviluppo vissuto negli anni ‘90 da Bilbao ha permesso la realizzazione di grandi infrastrutture, ma convive con un tasso di disoccupazione elevato (quasi il 15% e fino a dieci anni fa toccava punte del 30%) e un turn over di aziende che nascono e che muoiono particolarmente veloce.
Dati particolarmente distanti da quelli del capoluogo toscano in cui la disoccupazione è assestata su un fisiologico 4-5%, mentre il turismo rimane da sempre una fonte consolidata di guadagno. Decisamente interessante, invece, il sistema di federalismo fiscale consentito dal governo basco. Bilbao ha la possibilità di gestire direttamente le entrate che le hanno consentito di investire quasi 300 miliardi per il Guggenheim. La gestione e la realizzazione delle infrastrutture, come ad esempio quelle aeroportuali, è in mano pubblica, mentre “Bilbao/Metropoli 30” è stato il progetto pubblico, voluto da trenta comuni dell’area basca, per far decollare l’economia in crisi della zona.
L’assessore allo sviluppo economico della giunta comunale fiorentina, nel corso della visita, ha evidenziato la difficile esportabilità del modello basco. Il principale punto di differenza è che Firenze non deve uscire da una situazione di crisi, come è stato invece il caso di Bilbao. Da questo punto di vista quello della capitale basca è certamente un esempio di un buon sviluppo guidato dal denaro pubblico in cui i tributi pagati dai contribuenti vengono rispesi direttamente sul territorio.
Una caratteristica tipica di un governo federale che accentua il rapporto tra la fiscalità e la trasformazione e l'ammodernamento della città.