Il Centro America Latina nasce in realtà nel 1986 come Comitato per la difesa e la libertà dei prigionieri politici cileni. Il 1986 è l'anno nel quale l'opposizione al regime di Pinochet si fa più forte e riesce a coalizzare gran parte dei partiti ed ampi settori sociali. Sono anche però gli anni in cui la ferocia della dittatura si fa più manifesta: sono migliaia gli scomparsi, gli assassini, costante l'intimidazione e la repressione di ogni dissenso al regime. Le carceri cilene sono piene di migliaia di prigionieri politici, di oppositori alla dittatura: per loro la prassi ha previsto un arresto illegale, la permanenza in un centro di tortura, un processo da parte di un tribunale militare.
Il Comitato in quel momento appoggia il lavoro del Coordinamento degli avvocati dei prigionieri politici, gruppo di giuristi che con fatica cercano di dare un sostegno legale a persone che si sono esposte contro la dittatura. Nel 1990 il regime di Pinochet, finito il lavoro sporco di aver massacrato la sinistra ed ogni forma di opposizione ed imposto al paese un regime economico in linea con i dettati del neoliberismo "lascia" il potere ad una coalizione di centro dominata dagli stessi democristiani che avevano appoggiato il golpe militare sostenuto dagli U.S.A.
contro il governo di Unidad Popular : un ciclo si chiude e la parola d'ordine è ora "riconciliazione" fra dittatura e società civile. Questo vuol dire mettere una pietra su tutti gli orrori del passato, l'impunità per i militari responsabili di ogni tipo di efferatezza, il dittatore Pinochet che può sedersi su di una poltrona di senatore a vita ed elevato a salvatore della patria. Nel 1992 il Comitato diventa Centro America Latina: è una sola la politica di sfruttamento verso le risorse umani e materiali, è una sola la politica di annientamento della memoria di quello che è successo in America Latina; il nostro lavoro è indirizzato allora a tutta la realtà latinoamericana, alla denuncia di quello che è stato il massacro, alla denuncia di quello che continua ad essere un massacro economico ed umano di gran parte di questo continente, all'appoggio di chi ora lotta per liberarsi dal giogo del neoliberismo.