“Affrontare a tutto campo i problemi dell’inquinamento ambientale nel territorio, proseguendo nell’impegno concreto, fatto anche di sopralluoghi e di incontri tecnici come quello di oggi, con lo scopo di trovare strade, anche nuove, per risolvere i problemi e per garantire che i diritti di tutti i cittadini della Provincia siano rispettati ovunque”. Così il presidente della Commissione Ambiente del Consiglio provinciale, Ciro Becchimanzi, ha inserito la visita di questo pomeriggio alla Centrale Enel-Terna di Poggio a Caiano nel quadro generale dell’impegno della Provincia sul tema della tutela ambientale e dell’inquinamento elettromagnetico in particolare.
All’incontro erano presenti il sindaco del comune di Poggio a Caiano, Silvano Gelli, il presidente del Consiglio provinciale Irene Gorelli, i componenti della Commissione, Maurizio Bettazzi (An), Leonardo Bevilacqua (Ds) e Gianfranco Fiaschi (Forza Italia) (non ha potuto intervenire l’ultimo componente Stefano Ciuoffo dei Popolari), il capogruppo di An, Stefano Orlandini, e quello di Forza Italia, Lucia Nencioni. Nel corso dell’incontro si è discusso, anche a fronte delle preoccupazioni espresse negli ultimi mesi dai Comitati di cittadini, dell’impatto ambientale di centrale elettrica e ripetitori per la telefonia mobile.
Pesanti sono apparsi i ritardi sui lavori concordati da Enel e Comune di Poggio in un protocollo firmato nel ’98, che prevedeva l’eliminazione di 2 Km e 150 metri di tralicci e l’interramento di alcune linee, lavori la cui conclusione, prevista per i prossimi mesi, slitta invece al 2001. Su questo fronte la Provincia e la Commissione Ambiente hanno garantito un’azione di costante monitoraggio e di impulso nei confronti degli enti coinvolti. Analizzata anche la situazione dei ripetitori. Attualmente dentro la centrale si stanno effettuando le prove del ripetitore Wind, mentre un altro impianto della Tim già funziona in via Lombarda.
Il sindaco Gelli ha illustrato i dati che documentano l’attuale situazione di impatto ambientale dei ripetitori, che rimane comunque difficile da valutare concretamente anche per l’incertezza data da una normativa ancora incompleta e in via di sostituzione: la stessa Wind misura nell’impianto provvisorio all’interno della centrale 1 volt al metro (la legge ne permette 6), mentre si parla si di 2,8 volt al metro per quello della Tim. Per valutare meglio la situazione si attendono però i dati ufficiali dell’Arpat, finora in difficoltà per l’insufficienza di strumentazione adeguata nei confronti delle misurazioni elettromagnetiche.
Intanto la Commissione Ambiente del Consiglio provinciale (che ha già votato due ordini del giorno sull’argomento nei mesi scorsi e si prepara a discutere una mozione proprio sulla centrale di Poggio), progetta un’iniziativa su questo tema e mette in agenda un incontro richiesto dalla Commissione dei cittadini di Poggio a Caiano.