La mostra "Diritti Umani nel mondo contemporaneo" - 16 Settembre 7 Ottobre 2000 -, organizzata al Cassero Senese dall'istituto Buddista italiano della Soka Gakkai, in collaborazione con il Comune di Grosseto, affronta il tema cruciale della salvaguardia dei diritti umani. L'idea dell'esposizione è nata dopo un incontro nel 1990 tra il presidente della Soka Gakkai international, Daisaku lkeda e Nelson Mandela, pochi mesi dopo la liberazione di quest'ultimo. La mostra prende spunto dai trenta articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 10 dicembre del 1948 e si inserisce nel "Decennio mondiale dell'educazione dei diritti umani" delle Nazioni Unite, partito nel 1998 anno del cinquantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
La mostra fotografica "I Diritti Umani nel mondo contemporaneo" si articola in 4 sezioni per un totale di 90 pannelli illustrativi.
La Prima sezione, oltre ad introdurre l'argomento, vanta una connotazione storica: normalmente si fa risalire all'illuminismo europeo del XVIII° secolo e a documenti quali la Dichiarazione Francese dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino e la Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, invece studi successivi hanno rivelato che le prime idee che sono state codificate circa i diritti, possono essere rintracciate in epoche precedenti.
I pannelli della prima sezione, infatti, mostrano scritti e documenti che risalgono al 600 a.C..
Quindi non solo Hobbes, il giusnaturalismo e Rousseau, ma anche il Codice di Hammurabi, Ciro il Grande, Confucio, Ashoka il Grande, Cicerone, S.Agostino, San Tommaso.
Il percorso storico della prima sezione termina con la nascita dell'ONU e la cronologia dei trattati e delle dichiarazioni che hanno sancito e deliberato regole e sanzioni in difesa dei diritti umani.
La Seconda sezione riguarda le violenze su larga scala: ripudio ed abuso di diritti e libertà fondamentali, guerra e carestia privano gli individui del diritto più essenziale, il diritto alla vita.
Torture, arresti arbitrari, casi di desaparecidos si verificano tuttora in molti paesi. Milioni di individui non possono esprimersi liberamente o partecipare alla vita politica. "Il diritto alla vita appartiene per natura ad ogni essere umano" da il Trattato internazionale dei diritti civili e politici.
Il rapporto del 1994 sulla condizione dei bambini nel mondo stilato dell'ONU nel 1994, individua la principale minaccia per le
persone più indigenti: "Problema PPE" povertà, crescita della popolazione e degrado ambientale.
Nel rapporto si evidenzia la necessità di migliorare la salute e l'alimentazione, rafforzare l'efficacia dei sistemi educativi ed infine limitare il numero delle nascite.
"Molte persone credono di pensare ma stanno solo riorganizzando i loro pregiudizi", William James, filosofo e psicologo statunitense.
Questo l'inizio della Terza sezione della mostra sui diritti umani.
Sia che siano spinti dall'estrema incertezza e dal pericolo (tipica condizione dei rifugiati), o da difficoltà economiche (gli immigrati), coloro che attraversano le frontiere e vivono in paesi dove non sono cittadini, meritano di godere appieno di tutti i diritti e le libertà fondamentali garantiti dalla legge internazionale.
La convenzione del 1951 sullo status dei rifugiati definisce il rifugiato una persona che "temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale, o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal paese di cui è cittadino e non può e non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di quel paese".
In quel periodo gli estensori della convenzione si sono preoccupati soprattutto del problema dei rifugiati politici in Europa, conseguenza del clima politico e ideologico creatosi dopo la seconda guerra mondiale.
A distanza di qualche decennio il problema si è esteso a più di 10 milioni di rifugiati in tutto il mondo e nel 1995 erano già saliti a 27 milioni. (Fonte ACNUR Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati).
La foto più emblematica della terza sezione è quella dove si vedono bambini costretti a vivere segregati in armadietti. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia il 20 novembre 1989.
Fino a quel momento i minori erano considerati come oggetto di protezione legale, nella Convenzione invece sono stati riconosciut i per la prima volta come soggetto di legge, ovvero persone in grado di possedere ed esercitare alcuni diritti inalienabili.
Prima ancora dei bambini, le donne hanno ottenuto un riconoscimento di fatto dei loro pieni diritti: "Discriminare le donne, negando o limitando di fatto la loro parità con gli uomini è fondamentalmente ingiusto e rappresenta un'offesa alla dignità umana" - Dichiarazione sull'Eliminazione della Discriminazione contro le donne, 1967.
Fin dalla loro fondazione, le Nazioni Unite hanno lavorato energicamente per proteggere e promuovere i diritti delle donne.
La Commissione sulla Condizione della Donna è stata creata come commissione funzionale al Consiglio Economico e Sociale già dal 1946.
La Quarta sezione, che chiude l'esposizione, raccoglie le testimonianze di tutte quelle persone che si sono occupate dei Diritti Umani come, Rosa Parks, Audrie Hepburn, Mahatma Gandhi, e tanti altri nei loro rispettivi paesi di origine.
Inoltre la quarta sezione è stata dedicata ad illustrare tutti gli organismi che a livello mondiale si occupano delle minoranze e di sorvegliare che i loro diritti vengano garantiti; elenca inoltre tutti gli strumenti che sono stati adottati a livello internazionale per la difesa dei diritti umani.