Grande attenzione dal mondo del restauro nei confronti dell iniziativa senese di creare al Santa Maria un centro europeo di ricerca e documentazione per gli studiosi e gli addetti ai lavori del settore. Un interesse apparso già evidente il 10 giugno scorso quando, nella sala S. Pio dell ex "Spedale" ha ufficialmente aperto la sua attività il Centro Europeo di Ricerca sulla Conservazione e sul Restauro di Siena (Cerr), con una giornata dedicata "al Restauro, la Ricerca e l Europa" a cui hanno partecipato le massime autorità a livello nazionale ed internazionale nel campo del restauro.
Il Sindaco di Siena, Pierlugi Piccini, ha in quell occasione messo in evidenza lo stretto legame che unisce il futuro di Siena, come laboratorio dell innovazione, al suo patrimonio culturale.
Ed il Cerr sarà uno dei centri di eccellenza per la ricerca ed un punto di riferimento per i rapporti con le istituzioni europee. Il Dirigente generale dei Beni Culturali Mario Serio ha invece disegnato il ruolo futuro delle nuove Soprintendenze che saranno unificate ed autonome nella gestione degli interventi sul territorio. In questa nuova organizzazione amministrativa il patrimonio è percepito come sistema territoriale ed quindi è fondamentale avere dei centri di monitoraggio e di progettazione ad ampio respiro.
Sono intervenuti anche i direttori dell Istituto centrale del restauro di Roma e dell Opificio delle pietre dure di Firenze, le due più importanti istituzioni italiane, salutando con interesse la nascita del Centro col quale prevedono delle future collaborazioni.
In particolare, la direttrice dell Opificio ha insistito sul ruolo delle "Carte del restauro", delle regole deontologiche internazionali per i restauratori, che troppo spesso rimangono lettera morta. Questo problema sarà difatti uno dei primi progetti su cui il Cerr ha già deciso di intervenire.