Non è bastata la denuncia in Sesta Commissione regionale (Ambiente e territorio), il 20 giugno scorso, da parte dei cittadini esasperati dai lavori di scavo della galleria TAV in avanzamento dal cantiere T5 del Carlone verso il Cantiere T7 di Cardetole. I martelli pneumatici del fronte di scavo sotterraneo hanno continuato a battere di giorno e a impedire il sonno la notte.
I cittadini della frazione Casenuove Taiuti, nel Comune di San Piero a Sieve, si sono rivolti a Idra, che li ha invitati a intervenire all'audizione dell'associazione in Regione il 20 giugno scorso in Commissione Ambiente.
I lavori di costruzione della linea TAV a Campomigliaio, hanno riferito i residenti, si svolgono a una profondità non superiore agli 11 metri; in superficie vi sono abitazioni ricostruite dopo le distruzioni della guerra in sasso, quasi a secco. "Nel corso del tempo nessun organismo preposto, ente o chicchessia, si è mai degnato di comunicare quanto fosse deciso in proposito al tracciato, quali condizioni abbiano dettato simili scelte, quali eventuali disagi fossimo costretti a sopportare", lamentano nella memoria consegnata in Regione gli abitanti di Campomigliaio, che richiamano anche il fenomeno della "polvere rilasciata nell'aria dalle centinaia di camion in transito sulla statale adiacente le abitazioni".
I cittadini fanno notare che "i terreni sotto ai quali passa la galleria sono attualmente adibiti ad uso agricolo; se un domani cambiasse il piano regolatore, dato che i lavori di scavo risultano poco al di sotto dei 10-11 metri sarà ancora possibile ottenere l'edificabilità? All'atto dell'acquisto un terreno sito in zona era già comprensivo di progetto. In caso contrario chi pagherà il danno subito?".
Ma i problemi più gravi affliggono il presente: "più volte, senza nessun avviso, siamo stati sorpresi dalle vibrazioni e dal rumore dovuti alle deflagrazioni delle mine nel cuore della notte alle ore più disparate.
Attualmente i lavori proseguono con la perforazione a mezzo di martello pneumatico e si protraggono, quasi ininterrottamente, nell'arco delle 24 ore; ed essendo arrivati con il fronte di escavazione ad una distanza di poche decine di metri dall'isolato, rumore e vibrazione che ne conseguono vengono notevolmente avvertiti dagli occupanti le case i quali, come la notte di domenica 18 giugno alle ore 3.30 e alle ore 9.00 si sono visti costretti a chiedere l'intervento dei CC". L'isolato in questione, si fa notare nel documento, "ospita famiglie composte di persone anziane ultrasettantenni con problemi cardiocircolatori, nonché persone costrette per lavoro ad alzarsi presto e che hanno, come tutti, il bisogno di riposare la notte tranquillamente e senza rumori che provochino ansia ed insonnia".
I cittadini di San Piero a Sieve chiedono quindi con vigore "il riconoscimento dei nostri diritti da parte di chi ha provocato l'attuale situazione nonché dalle autorità competenti", e - considerato l'avvicinarsi dello scavo agli edifici - "garanzie certe, la sospensione dei lavori che arrechino rumori molesti durante le ore notturne, nonché il riconoscimento dei danni materiali e morali subiti finora e ipotizzabili in seguito, anche eventualmente per effetto delle vibrazioni derivanti dal futuro esercizio della linea ferroviaria A.V.".
Idra ha indicato ai cittadini i primi riferimenti di soccorso, e il 19 giugno l'ARPAT effettuava misurazioni di rumore in zona.
I risultati, trasmessi anche al sindaco di S. Piero a Sieve, all'ASL 10 e per conoscenza all'Osservatorio Ambientale nazionale e al suo rappresentante regionale (oggi anche assessore all'Urbanistica di Firenze) arch. Gianni Biagi, confermano che "dalle misurazioni emerge il superamento del valore limite differenziale di immissione a seguito del quale verrà elevata la prevista sanzione amministrativa a carico del direttore del cantiere".
Il firmatario della relazione (protocollata il 21 giugno), dott.
Andrea Poggi, responsabile dell'U.O. Fisica Ambientale del Dipartimento Provinciale di Firenze dell'ARPAT, aggiunge che "questa relazione vuole essere una prima risposta veloce ad una richiesta urgente inoltrata da alcuni cittadini, la relazione tecnica dettagliata seguirà nei prossimi giorni".
E conclude: "Si ritiene che il Sindaco del Comune di San Piero a Sieve possa prendere in considerazione, vista la potenziale interferenza col riposo notturno, sentito anche il parere dell'ASL, l'opportunità di sospendere le lavorazioni di scavo con il martellone nel periodo di riferimento notturno (22,00-6,00)".
Ma ancora nella notte fra sabato 24 e domenica 25 giugno a Campomigliaio non si dormiva, e i cittadini sono dovuti ricorrere con urgenza al sindaco.
Due appuntamenti importanti nei prossimi giorni.
Giovedì 29 giugno, alle ore 11.30, l'associazione Idra verrà audita per la prima volta dalla IV Commissione (Sanità), sui temi della salute e della sicurezza dei lavoratori e dei residenti nella vasta area interessata dalla cantierizzazione TAV.
Venerdì 30 giugno, alle ore 21, sulle conseguenze dei cantieri TAV avrà luogo a S.
Piero a Sieve, alle 21, un Consiglio comunale aperto agli interventi dei cittadini e delle maestranze CAVET (Sala consiliare, Piazzetta del Comune 1).