Appena usciti da un corso formativo di 700 ore, hanno
trovato immediato inserimento presso le associazioni di categoria, i
sindacati, i centri di formazione professionale e le agenzie di lavoro
temporaneo: sono i primi dieci "mediatori del lavoro e delle relazioni
aziendali", formati grazie a un progetto sperimentale della Regione
Toscana, gestito dal Centro studi e sviluppo commercio e turismo
(Cescot), Confcommercio, Tecniche innovative commerciali (Tic) e
Promofidi. I risultati del corso, che saranno utilizzati dall'Istituto
nazionale formazione e lavoro (Isfol) e dal Ministero del Lavoro per
promuovere analoghe esperienze a livello nazionale, sono stati presentati
nel corso di una tavola rotonda tenutasi questa mattina presso il Consiglio
regionale, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Cescot
Toscana, Edoardo Carobbi, il consulente aziendale Oreste Bertoni, il
vicepresidente di Confcommercio Firenze, Paolo Soderi, il segretario
regionale della Uil Aldo Fognani, il docente di diritto del lavoro Federico
Frediani e il dirigente del servizio formazione della Regione, Luciano
Falchini.
Chi e' il mediatore del lavoro? E' una nuova figura di manager, che
contribuisce a superare i conflitti tra il lavoratore e l'azienda, facendo
risparmiare tempo e risorse finanziarie: una figura inedita per l'Italia, ma
presente nei paesi anglosassoni e in Spagna, che serve a motivare il
lavoratore e a far ritrovare collocazione lavorativa adeguata a chi viene
espulso dal mercato del lavoro.
Per questo e' anche "protagonista della concertazione", punto d'incontro tra impresa e sindacato, con il compito primario di prevenire i conflitti. Figura strategica per le politiche dell'impiego, il mediatore del lavoro e' un operatore esperto nella comprensione dei conflitti sul piano psicosociologico, che aiuta ad affrontare la contrattazione aziendale, la formazione e la gestione delle risorse umane. In una regione come la Toscana, caratterizzata dalla preminenza del terziario e della piccola e media impresa, il mediatore del lavoro pare destinato a trovare adeguata collocazione non dentro l'azienda, ma presso associazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti), sindacati, agenzie del lavoro e centri formativi.
Il suo compito
fondamentale e' quello di gestire il passaggio da un lavoro all'altro.
Perche', se e' vero - come ha detto Soderi - che "il posto di lavoro fisso
non esiste piu'", e' anche vero - come ha ribattuto Fagnoni - che "il posto
fisso no, ma il lavoro resta un diritto fondamentale". Proprio a questo, a
garantire questo diritto inalienabile in una societa' in rapida evoluzione,
dovra' servire il mediatore del lavoro.