Con la prossima scadenza – 31 luglio - della convenzione fra Comune di Firenze e Associazioni di Volontariato ANPAS, insieme alla Confederazione Nazionale delle Misericordie, per il servizio di trasporto dei disabili da e per le scuole e i centri di recupero e socializzazione, si preannuncia un’estate calda per l’amministrazione comunale costretta a decidere come organizzare il servizio e conseguentemente individuare il soggetto più idoneo. Su questa scelta in realtà si gioca una grossa battaglia fra il mondo del volontariato e il mondo della piccola impresa nella gestione di servizi remunerativi.
Infatti questo servizio fu affidato due anni fa’ alle associazioni di volontariato sul presupposto che si trattava in realtà di un servizio sociale, poiché al trasporto vero e proprio si aggiungevano una serie di attività quali il sostegno socio-educativo ai ragazzi disabili in attività exta-scolastiche, l’inserimento dei disabili nelle attività dell’associazione di volontariato, l’intrattenimento dei disabili durante il tempo libero: già in quell’occasione non mancò la protesta delle piccole ditte artigiane di trasporto e di noleggio, già affidatarie di servizi analoghi in altri comuni, che lamentavano la concorrenza sleale di tali associazioni di volontariato, prescelte senza alcun tipo di gara.
Effettivamente la legge sul volontariato n. 266/91 prevede l'affidamento, da parte delle pubbliche amministrazioni, di attività e servizi integrativi a rilevanza sociale e non remunerativi ad associazioni di volontariato iscritte all’apposito albo regionale sulla base di convenzioni, senza alcun tipo di procedure di gara per la particolarità dei soggetti che non hanno fine di lucro. Il problema però qui si fa’ complesso perché per il servizio di trasporto il Comune ha versato a queste associazioni, in questi due anni, la bellezza di quasi 1.800.000.000 lire; non solo, ma nonostante l’accordo sulle altre attività sociali, le due associazioni di volontariato hanno effettuato soltanto il servizio di trasporto.
Se rimane il solo servizio di trasporto, spogliato delle attività sociali, come farà il Comune di Firenze a giustificare l’affidamento di un servizio remunerativo, che vale quasi un miliardo l’anno, senza gara alle associazioni di volontariato? Come si comprende la questione è delicata, in una situazione che vede un’espansione delle attività svolte dal volontariato, privilegiato dalla legge e agevolato dai bassi costi grazie ai volontari, a danno di imprese sociali quali le cooperative sociali e addirittura di “imprese tout court”: anche in altre regioni italiane il problema sta esplodendo, basti pensare ad una recentissima sentenza del TAR Lombardia che ha annullato una gara per un servizio di trasporto disabili, vinta da un’associazione di volontariato con un ribasso del 35%, con la motivazione che le associazioni di volontariato, in quanto prive di finalità lucrative, non possono partecipare a gare per lo svolgimento di servizi remunerativi.
Dietro le prevedibili pressioni dei colossi ANPAS-Misericordie da una parte e delle Associazioni di categoria dei trasportatori dall'altra, ai due assessori comunali, Colonna allo Sviluppo Economico e Billi per le Politiche socio-sanitarie, non mancheranno certo i problemi.