Oltre cinquanta volumi, cinquantaquattro per la precisione, sono stati inviati per concorrere all’ormai tradizionale Premio Filosofico Castiglioncello, che si svolgerà sabato 26 febbraio al castello Pasquini, a conclusione del ciclo di conferenze di filosofia. Un numero veramente elevato di titoli, che indica già di per sé la notorietà e l’interesse che questo Premio è riuscito a conquistare in soli quattro anni. "Una conferma importante – ha commentato l’Assessore alla Promozione della Cultura e della Formazione Nicoletta Creatini – per chi da sempre ha creduto nel valore della diffusione della cultura filosofica.
Abbiamo colto nel segno perché se da un lato le conferenze di filosofia vengono accolte con entusiasmo dalla cittadinanza, dall’altro siamo riusciti anche a destare l’interesse di una grossa parte dei filosofi e ricercatori italiani".
Quarantacinque sono i titoli che concorrono per il Premio Filosofico vero e proprio. "Titoli che – ha spiegato il curatore dell’iniziativa Vinicio Giannotti – offrono un panorama esauriente di quelle che sono le ricerche attualmente in corso nella filosofia.
Oltre ai temi classici della conoscenza, dell’etica e della teologia, abbiamo ricevuto anche libri su tematiche rilevanti della vita contemporanea. Ad esempio riflessioni sulla bioetica, sulla tecnica e sul lavoro dell’uomo contemporaneo. Mi limito solo a fare qualche nome: Galimberti con "Psiche e Techne", Severino con "Il destino della tecnica", Totaro con "Non solo di lavoro" e Bencivenga con "Manifesto per un mondo senza lavoro". Più o meno tutte le case editrici italiane sono rappresentate, le più diverse, e anche questo per noi è un dato importante".
Tre titoli non sono stati ammessi, per ragioni di tempistica della pubblicazione, mentre sei sono i volumi arrivati per il "Premio Antonella Musu", la sezione per i filosofi ed i ricercatori di età inferiore ai 37 anni dedicata alla memoria della giovane rosignanese prematuramente scomparsa Antonella Musu, che tanto aveva fatto per mettere in piedi l’iniziativa.
Il lavoro della Commissione a questo punto sta procedendo a ritmi piuttosto spediti: i componenti del gruppo hanno già effettuato una prima scrematura, riducendo a dieci il numero dei possibili vincitori.
"Il tipo di libro che nelle intenzioni degli organizzatori deve essere messo in evidenza – spiega ancora Giannotti – è un testo filosofico che, senza essere dozzinale, risulti accessibile anche ad un pubblico di non specialisti. In pratica è lo stesso obiettivo che ci siamo posti anche con le conferenze: riuscire a creare uno spazio della filosofia che non sia solo quello dell’università o dell’editoria".
E in attesa del Premio Filosofico restano gli appuntamenti delle conferenze di filosofia "Il senso del vivere nel mondo privato del centro", il cui calendario nei giorni scorsi è stato leggermente modificato.
Resta fissato per venerdì 11 febbraio, alle ore 21.15, presso l’auditorium del castello Pasquini l’incontro con Salvatore Veca "Il mondo incerto ed il significato della vita", mentre slitta di qualche giorno l’appuntamento con Manlio Sgalambro che, anziché il 18 febbraio, sarà presente al castello Pasquini giovedì 24 febbraio, sempre alle 21.15, per discutere sul tema: "Le età della vita ed il perenne disgregarsi delle cose".