A Prato il corteo del sindacato SUDD Cobas

M5S: «Non c'è solo sfruttamento, subappalti e lavoro negato»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 Settembre 2025 18:36
A Prato il corteo del sindacato SUDD Cobas

Prato. 20 settembre 2025- Oggi SUDD Cobas ha dato vita a un corteo in risposta all'aggressione violenta che ha avuto luogo nei giorni scorsi davanti a un presidio del sindacato.

"Le scene di attacco violento al presidio ci ricordano quanto è distante il sistema istituzionale dalle realtà del mondo del lavoro" dichiara Antonella Bundu, candidata Presidente della Giunta Regionale per Toscana Rossa "La campagna elettorale non può far dimenticare l'importanza delle lotte che abbiamo sempre sostenuto, come quella del sindacato SUDD Cobas, che tra Firenze e Prato da tempo organizza quanto sembrava impensabile organizzare, in termini di conflitti per la dignità delle persone sfruttate nel mondo del lavoro. Alcuni giorni fa sono girate le ennesime immagini di un'aggressione violenta nei confronti delle persone in sciopero di Alba Srl

Questo è un mondo che le altre coalizioni non vogliono vedere. C'è chi magari ha scelto di affacciarsi per opportunità dovuta all'imminente scadenza del 12 e 13 ottobre. Noi abbiamo sempre scelto di stare dalla parte di queste vertenze, anche quando chi governava Prato sceglieva di rifiutare il dialogo. Se si pensa alla fine dell'ultima giunta del campo largo di questa Città, è evidente quanto sia grave la situazione e quanto sia necessaria un'alternativa".

Invece i candidati del Movimento 5 Stelle per la circoscrizione di Prato – Chiara Bartalini, Carmine Maiorello, Angela Ponzecchi e Carlo De Simone – hanno partecipato questa mattina al presidio dei lavoratori davanti a una delle aziende del distretto tessile dove, secondo quanto denunciato dai sindacati, la proprietà avrebbe “spacchettato” la ditta per eludere i controlli e frammentare i rapporti di lavoro. Altri picchetti sono in corso davanti ad altre sedi collegate, dove macchinari e manodopera sarebbero stati spostati.

«Quello che accade oggi a Prato richiede un sostegno dovuto e inevitabile – spiegano i candidati. Prato non è solo sfruttamento, Prato è produzione, innovazione, una città resiliente che guarda avanti. Non si può costruire un mercato drogato da contratti inadeguati e subappalti a catena. Non esiste futuro senza la dignità della persona, e quando viene negata, si compromette l’immagine stessa del distretto e di tutti noi. Per questo dobbiamo unirci e lottare insieme: la dignità passa anche da una giusta retribuzione e dal riconoscimento del lavoro, della persona, del suo ruolo nella società.»

La protesta si inserisce in un contesto economico già complesso: «I costi energetici sono improponibili, i dazi pesano sulle imprese e ci aspettano mesi difficili per la produzione. Non possiamo permettere che questo scenario diventi il pretesto per peggiorare le condizioni di chi lavora, né che il mercato sfrutti la nostra manodopera.»

Come Movimento 5 Stelle, i candidati rilanciano le priorità per il distretto e per la Toscana: più controlli interforze in maniera continuativa, più ispettori del lavoro per agire rapidamente, contratti regolari per fermare il subappalto selvaggio e introdurre finalmente il salario minimo, «una misura di dignità di vita per evitare sacche di povertà e disagio sociale». Fondamentale anche l’estensione della Legge 6/2018 sulla protezione dei testimoni ai lavoratori stranieri, «per dare uno strumento concreto e determinante nella lotta contro le mafie».

«Senza dignità lavorativa si cannibalizza il futuro del distretto – concludono i candidati M5S –. Riprendiamoci la nostra città e il valore del lavoro. La Toscana deve essere un laboratorio di diritti, non un terreno fertile per sfruttamento e illegalità.»

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