È arrivato questa mattina al binario 16 della stazione di Firenze Santa Maria Novella il 'Treno del Ricordo 2024', il progetto promosso dal Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, per ricordare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Erano presenti la Ministra per la famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella, l'assessore regionale Stefano Ciuoffo e l'assessora alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani e il viceprefetto vicario Eugenio Pitaro.
Il 'Treno del Ricordo' è un treno storico, messo a disposizione da Fondazione FS Italiane e allestito per l’occasione con una mostra multimediale e l’esposizione delle masserizie degli esuli. Il progetto nasce da una risoluzione della commissione cultura della Camera dei deputati votata all’unanimità ed è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero della Difesa, Rai Teche, Rai Cultura, Rai Storia, Archivio LUCE e Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.
"Accogliamo la tappa fiorentina - ha sottolineato l'assessora Giuliani nel suo intervento - per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessiva vicenda del confine orientale. Vicende complesse ed articolate che ancora suscitano profonde emozioni e sentimenti contrastanti, con l’impegno rivolto alle giovani generazioni di mantenere vivo il ricordo di quei fatti storici accaduti sul confine orientale alla fine della guerra e per lungo tempo quasi dimenticati, dei delicati e intricati equilibri lungo quella linea di confine di cui furono lugubre teatro i territori istriani, giuliano – dalmati".
Oggi - ha aggiunto - ci troviamo ai bordi del binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, chi è di Firenze lo sa, è il simbolo della disperazione della deportazione che avvenne negli anni dell’occupazione nazista: da questo binario partivano i treni carichi di persone innocenti destinate ai campi di sterminio nazisti. 'Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro' così lo scrittore cileno Luis Sepúlveda rimarcava lo stretto legame che esiste tra il passato, custodito dalla memoria, la comprensione del presente e, quindi, la costruzione del futuro.
In un mondo sempre più accelerato, con una memoria sempre più 'a breve termine', riscoprire questo principio risulta decisivo, affinché l’umanità del nostro tempo non sia condannata a ripetere i propri errori e maturi nel fare tesoro delle proprie conquiste.
"Sono passati venti anni dalla legge che istituisce il Giorno del Ricordo - ha proseguito l'assessora Giuliani - una legge che porta la firma di un grande toscano, il presidente Carlo Azelio Ciampi, e che ha avuto il merito di rimuovere definitivamente la cortina di indifferenza e, persino, di ostilità che, per troppi anni, ha avvolto le vicende del confine orientale. 'E’ giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati' disse allora il presidente Ciampi. Negli ultimi decenni la ricerca storica ha prodotto risultati notevoli, scandagliando a fondo gli avvenimenti e riportando alla luce una mole impressionante di fatti, documenti e testimonianze inoppugnabili.
Via, via sono emersi i nomi e le storie delle vittime che furono sia rappresentanti delle istituzioni, che militari, civili inermi, sacerdoti, intellettuali, donne, gli stessi partigiani che avevano combattuto il nazi-fascismo, ed i familiari hanno cominciato a raccontare quanto, poco, spesso raccontato dai genitori o vissuto direttamente. Nessuno deve avere paura della verità. Anche a Firenze arrivarono gli esuli provenienti da Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, in 580 trovarono ospitalità nell’ex manifattura Tabacchi di Sant'Orsola, che operò come centro di raccolta profughi dal 1945 al 1955.
Vi confluirono le famiglie dei dipendenti della Manifattura Tabacchi di Pola, vennero ricavati precari separè di legno e cartone legati con lo spago, 272 ambienti familiari".
"Un museo ed una epigrafe li ricorderà loro in questo luogo - ha annunciato l'assessora Giuliani - Firenze ha inoltre dedicato un giardino a Norma Cossetto, vittima di quella ferocia. Infine, per chi soprattutto volesse approfondire le tematiche legate al Giorno del Ricordo ed alla storia del confine orientale, troverà alla biblioteca comunale delle Oblate un importante patrimonio librario costituito dal Fondo Istria Fiume e Dalmazia, ottenuto grazie a donazioni provenienti da associazioni, enti e privati cittadini proprio con l’intento di mantenere vivo il ricordo dell’esodo della popolazione di lingua italiana dalle zone passate alla Jugoslavia alla fine del secondo conflitto mondiale".
"Rendere dignità a tutte queste persone infoibate e barbaramente uccise - ha concluso - agli esuli che non trovarono la giusta accoglienza dagli stessi connazionali nelle nostre città, anche dagli stessi italiani che allora non avevano strumenti per capire la loro tragedia, è l’impegno delle nostre istituzioni per un colpevole silenzio durato troppo a lungo". L’orario di visita al Treno è dalle ore 9 alle ore 19 (ultimo ingresso 18:30), con una pausa dalle 10.30 alle 12.30 per lo svolgimento della cerimonia di inaugurazione. La visita, gratuita, ha la durata di circa 20 minuti e viene effettuata in gruppi di 25 persone con accesso scaglionato ogni 10-15 minuti.
Il Treno del Ricordo proseguirà per Roma (24 febbraio) e Napoli (25 febbraio) per poi concludere il suo viaggio il 27 febbraio nella stazione di Taranto.