Doveva svolgersi a marzo, seconda edizione. Poi è arrivata la pandemia da Covid-19 ed anche Recò, festival sull’economia circolare, sul turismo industriale e sostenibile e sulla rigenerazione, si è ‘rigenerato’, diventando una piattaforma permanente di contenuti e un evento, ora dal 6 all’8 novembre, da seguire a distanza on air, in tv e sul web.
Prato torna per due giorni capitale dell’economia circolare: un tuffo nel futuro ma anche in fondo nel passato, per un distretto industriale che già secoli fa, producendo con il cardato la lana senza di fatto le pecore, è diventata maestra del riciclo. Le aziende pratesi saranno al centro di molte delle piccole storie di economia circolare che nei prossimi due giorni saranno raccontate. Ma il festival, organizzato da Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica con il coordinamento del Comune di Prato, parla non solo della città laniera.
Da tempo infatti ha avviato uno stretto dialogo con il distretto della concia a Santa Croce sull’Arno, ad esempio, e con il distretto cartario di Lucca e Capannori. Sarà l’occasione per confrontarsi con altre esperienze, riflettere tutti assieme e scommettere su un pezzo dell’economia del futuro, “che dovrà trovare nella transizione verde – sottolinea l’assessora toscana all’ambiente, con delega specifica all’economia circolare, Monia Monni – la chiave di volta per consegnarci un sistema di produzione e consumo sostenibile, innovativo e competitivo”.
Sempre Monni ricorda i paletti legislativi importanti, dalla modifica dello Statuto ai nuovi strumenti di pianificazione regionale, che il Consiglio regionale nella passata legislatura ha introdotto per favorire questa rivoluzione. Si tratta di una sfida strategica” ribadisce il collega Leonardo Marras, assessore all’economia, attività produttive e turismo, che si sofferma su come due transizioni epocali, “quella verde e quella digitale, possano e debbano andare di pari passo”. “Anche sul questo – ricorda – Prato è una città all’avanguardia. Inoltre si parlerà di turismo industriale, ugualmente oggetto di riflessione all’interno di questo festival e strategico”.
“Un tema – prosegue Francesco Palumbo, direttore dell’agenzia regionale Toscana Promozione Turistica– che riguarda Prato ma anche i distretti di Santa Croce e di Lucca e Capannori. Oramai chi viaggia non lo fa più solo per conoscere luoghi diversi o fare acquisti di grandi marchi, che si possono comunque fare on line. Sempre più ci si sposta per conoscere persone e anche imparare come le cose si fanno”. E’ quello che si chiama turismo esperienziale e che non riguarda solo il turismo industriale. “Quello di Prato – conclude Palumbo – può evolvere a modello di sviluppo più sostenibile per tutta la Toscana”. “Il turismo – conclude poi – tornerà sicuramente nel futuro, ma sarà meno ‘onnipotente’. Anche in Toscana dobbiamo creare dunque un turismo sostenibile e circolare, non solo itinerari e percorsi che rispettano l’ambiente e viaggi slow ma forme innovative di accoglienza”.
Il programma Decine sono gli eventi in programma nei due giorni del festival Recç (qui tutti gli appuntamenti: www.recofestival.it), con oltre 30 dirette radio e una serie di podcast con tanti ospiti e protagonisti sui temi dell’innovazione circolare come chiave per la ripartenza. Il festival – lo streaming potrà essere seguito sui social e sul sito ufficiale della manifestazione - si aprirà venerdì 6 novembre, con i saluti alle 9.30 del presidente della Toscana Eugenio Giani e degli assessori regionali Leonardo Marras e Monia Monni.
Ci saranno i protagonisti dei distretti circolari: quello pratese e tessile per l’appunto, considerato uno dei più avanzati in Europa, il distretto della carta di Lucca e quello della concia di Santa Croce, gli stessi con cui la Regione ha costituito da un paio di anni tavoli di lavoro specifici per ridurre al massimo, con successo, la produzione di rifiuti aumentandone il recupero.
Gli accordi con i distretti: a che punto siamoA gennaio 2020 la Regione ha infatti sottoscritto il patto per il distretto tessile pratese per la gestione dei rifiuti speciali, con l’obiettivo proprio di favorire lo sviluppo dell’economia circolare promuovendo filiere dalla lavorazione alla destinazione degli scarti. Quello tessile – oltre 33 mila addetti, 5 miliardi di euro di fatturato di cui la metà in export - è già un distretto che recupera parecchio, ma gli scarti non reimpiegabili rimangono comunque 50 mila tonnellate l’anno e la Regione sta lavorando da un lato per ridurne la quantità e dall’altro assicurarne una destinazione certa pur senza appesantire i bilanci delle aziende, spesso piccole.
Anche sul distretto del cuoio è stato sottoscritto un patto a marzo 2019: l’associazione dei conciatori si è impegnata per 80 milioni di euro di investimenti a togliere dal ciclo 150 mila tonnellate l’anno di potenziali rifiuti. E’ in via di definizione l’accordo con il distretto cartario (200 mila tonnellate di rifiuti l’anno che riguardano in gran parte il cosiddetto scarto del ‘pulper’).
Cucina circolare e spettacoliAnche la filiera del food può essere circolare: ne parleranno on line sul sito del festival, sempre venerdì 6 novembre, i due chef Fabio Picchi e Daiana Cecconi alle ore 17.30. Alle ore 18 invece saranno annunciati i tre progetti vincitori dello Startup3 Innovation Weekend, che ha anticipato il festival lo scorso fine settimana mettendo in competizione virtuale le migliori idee in ambito di economia circolare, per trasformarle in aziende ad alto tasso innovativo. Chiude la serata lo spettacolo “Un albero, una ciaccona”, prima mondiale a cura di Mario Brunello e Stefano Mancuso che faranno dialogare Bach e Madre Natura (in diretta su Tv Prato alle ore 21.20, in streaming su Controradio e su recofestival.it sabato 7 alle 21).
Sabato 7 novembre ci sarà la performance live dello streetartist Luca Barcellona, tra i calligrafi più conosciuti in Italia e in Europa, che dipingerà una delle sue opere sugli spazi esterni della Campolmina, sede a Prato del Museo del Tessuto, in diretta streaming dalle ore 10 alle 19. Nelle settimane successive si susseguiranno gli appuntamenti di “Open Factories”, percorsi di turismo industriale che condurranno il pubblico in otto delle aziende tra le più rappresentative del distretto pratese (Lucchesi, Ricceri, Manteco, Balli, Picchi, Gommatex, Beste, Colle) attraverso altrettante performance fruibili sulle frequenze di Controradio e attraverso livestreaming curati da Recò, sul sito e sui canali social della manifestazione.
In calendario, tra gli altri, il concerto della violoncellista Naomi Berrill all'interno del lanificio Picchi (13 novembre), il racconto teatrale di Luca Scarlini, storyteller e drammaturgo toscano, negli spazi della Marco Lucchesi Srl (20 novembre) e la performance a quattro mani di Alessandro Lanzoni, uno fra gli artisti di maggiore personalità del jazz italiano, e Simone Graziano, pianista e compositore che con la sua musica sta influenzando la nuova generazione di musicisti italiani (27 novembre).