FIRENZE – Meno 200 giorni all'Expo 2015 di Milano. Nell'ambito delle manifestazioni in preparazione della kermesse milanese si terrà a Firenze, martedì 28 ottobre, una iniziativa di presentazione delle migliori "buone pratiche" e delle migliori "idee innovative" che si sono classificate ai primi 10 posti delle rispettive gradautorie. L'evento è organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con Qn-La Nazione e si terrà all'auditorium Duomo in via Cerretani, con inizio alle ore 17. Protagonisti saranno il presidente della Regione, Enrico Rossi, il direttore de La Nazione, Marcello Mancini, Diana Bracco, presidente di Expo 2015 spa e commissario del Padiglione Italia, Josep Ejarque di Explora, l'organizzazione che si occupa dell'offerta turistica per Expo, Gianni Salvadori, assessore all'agricoltura della Regione con delega alle iniziative per l'Expo. Le "idee innovative" e le "buone pratiche" saranno presentate sotto il titolo "Rinascimento delle idee: la qualità toscana è la risposta" con il giornalista Pino di Blasio in veste di moderatore.
Sarà un'occasione per conoscere le nuove soluzioni proposte da università e centri di ricerca per accrescere la competitività e la qualità dell'agricoltura toscana grazie alle nuove tecnologie, ma anche per scoprire come il genio e la creatività dei vari soggetti della filiera agroalimentare toscana si siano cimentati in "buone pratiche" , spesso originali, in grado di portare valore aggiunto alla produzione. Al termine la consegna dei diplomi alle migliori "idee innovative" e "buone pratiche".Bandi ricerca, sviluppo e innovazione, c'è ancora tempo.
Le imprese che intendono concorrere per la prima fase, idee progettuali, in vista dei finanziamenti messi a disposizione dai tre nuovi bandi (Progetti strategici di ricerca e sviluppo; Progetti di ricerca e sviluppo delle pmi; Aiuti all'innovazione delle pmi) possono presentare domanda entro e non oltre le ore 17 del 12 novembre 2014. Alla prima fase, seguirà la seconda, dei progetti esecutivi, con la presentazione delle domande, a febbraio 2015 e l'approvazione della graduatoria finale entro giugno 2015.
Finanziati grazie all'anticipazione, da parte del bilancio regionale, di risorse che consentono di avviare la programmazione del Por 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale, i tre bandi possono contare subito su un finanziamento regionale di 8 milioni di euro, destinati a diventare oltre 200 milioni all'arrivo delle risorse comunitarie, che si conta potranno attivarne circa 800 di investimento complessivo.Sempre più piccoli e basso consumo: sono i transistor del futuro, ma non è detto che siano in silicio.
Una classe di materiali bidimensionali si unisce infatti al grafene nella sfida per dominare l’elettronica del domani. Lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology, è frutto del lavoro dei ricercatori dell’Università di Pisa che hanno collaborato con i colleghi dell’Istituto Italiano di Tecnologia, del Massachusetts Institute of Technology, dell’Università di Notre Dame, dell’Università di Dallas, della società di ricerca AMO e di Texas Instruments. “Negli ultimi anni la comunità scientifica ha mostrato un forte interesse per i materiali bidimensionali come sostituti del silicio in elettronica - spiega Gianluca Fiori del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell’Ateneo pisano - materiali dello spessore di un solo atomo come i calcogenuri dei metalli di transizione (TMD), il seleniuro di bismuto o il grafene, che per questo motivo sono promettenti per la realizzazione di transistor piccolissimi, fino a cinque nanometri, mentre quelli attuali sono circa 20 nanometri.
Per rendersi conto delle dimensioni, un virus è circa 100 nanometri, un batterio è circa mille nanometri, e lo spessore di un capello è circa centomila nanometri”. Il transistor , inventato nel 1948 presso i laboratori Bell, è il motore principale della rivoluzione tecnologica che ha portato formidabili capacità di calcolo e comunicazione, nei nostri PC e nei nostri smart phone. La tecnologia attuale consente di mettere alcuni miliardi di transistor in un chip, un tassello di silicio di circa due centimetri quadrati. “Questo studio è il risultato di una serie di progetti finanziati dalla commissione europea e del progetto di collaborazione fra l’Università di Pisa e il MIT Boston - ha sottolineato Giuseppe Iannaccone del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell’Ateneo pisano – la tecnologia di produzione e di lavorazione di questi materiali è ancora allo stato embrionale, per cui si tratta di ricerche di frontiera fortemente interdisciplinari, con un orizzonte temporale a medio e lungo termine.
Ad oggi, oltre ai transistor, questi materiali sembrano particolarmente promettenti per la realizzazione di sistemi elettronici flessibili per sistemi indossabili o applicati su superfici curve”.