L’Amministrazione Comunale ha deciso di revocare l’adesione dal protocollo d’intesa, siglato il 23 gennaio 1997 e di cui fanno parte, oltre al Comune di Firenze, il Comitato per le case ad uso degli indigenti e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat. Lo hanno comunicato gli assessori al patrimonio e alle politiche sociali Tea Albini e Giacomo Billi “alla luce della definizione della controversia pendente innanzi all’Autorità giudiziaria, circa la natura privatistica del Comitato”.
“Riteniamo inoltre mutato – dicono gli assessori Albini e Billi – il contesto nel quale è maturato l’accordo e che pertanto si rende necessaria una ridefinizione dei rapporti con le Ipab nell’ambito degli interventi e delle regole di Edilizia Residenziale Pubblica al fine di raggiungere gli obiettivi che l’attuale Amministrazione Comunale intende perseguire in materia di politica della casa, tra i quali anche quelli di equità e di garanzia dei diritti di quanti, per la grande maggioranza dei casi, occupano, avendone titolo, alloggi della stessa Opera Pia Indigenti”.
La Provincia ha intanto chiesto al Tribunale la nomina di un sequestratario per l'immobile di via Galliano, occupato da sette mesi dal Movimento per la casa.
L'occupazione ha avuto luogo nella fase immediatamente precedente la restituzione dell'immobile, liberato dagli uffici provinciali che vi erano prima ospitati, alla proprietà.
Proprietà che ha rifiutato la consegna dello stabile "occupato".
C'è il rischio che i bilanci della Provincia e di altri enti debbano farsi carico dei costi, e in prospettiva di ulteriori danni che la proprietà potrà far valere, per l'immobile occupato. Anche da qui la decisione della Giunta provinciale di chiedere la nomina di un sequestratario.
"La nostra unica preoccupazione - afferma oggi il presidente della Provincia Michele Gesualdi - è quella che i costi di una situazione di illegalità vadano a ricadere sulla collettività.
Da tempo sosteniamo che la questione della casa è un'emergenza ed abbiamo proposto di affrontarla nel modo più serio, riunendo le forze dei vari enti per costituire un fondo che consenta l'erogazione di mutui a tasso zero a chi è senza casa e non è in condizioni economiche tali da potersi procurare un'abitazione alle normali condizioni di mercato. Gli oneri, pesanti, di situazioni di illegalità come quella registrata in via Galliano ricadono purtroppo sulle finanze degli locali e riducono la loro capacità di dare risposte ai bisogni dei cittadini".