Non sarà più la Giunta regionale ad autorizzare i dipendenti della Regione a fare attività extraimpiego, ma il coordinatore del dipartimento competente in materia di personale o il coordinatore del consiglio regionale, secondo le rispettive competenze. E' quanto stabilisce una legge, votata oggi dal consiglio regionale, che fissa nuove norme sul personale della Regione.
Un'altra legge sempre in materia, votata oggi dal consiglio, stabilisce invece le norme per l'accesso unico al ruolo regionale introducendo la possibilita' di espletare concorsi unici, a livello regionale, che consentano di procedere a selezioni finalizzate all'assunzione dei candidati sia presso la Regione sia presso le altre pubbliche amministrazioni.
La Regione, a sua volta, nell'ottica dell' economicita' dell' azione amministrativa, può attingere alle graduatorie delle selezioni pubbliche delle altre amministrazioni. Con la nuova legge, inoltre, il personale regionale non sarà più inquadrato in otto qualifiche funzionali, ma in 4 nuove categorie. Prossimo obiettivo del Consiglio la stesura di un testo unico che disciplini in modo organico l'intera normativa sul personale regionale.
Su queste due leggi hanno votato contro il Pdci, Rifondazione e la Confederazione dei comunisti, mentre il centrodestra si e' astenuto.
Critiche alla nuova normativa da Orietta Lunghi, della Confederazione dei comunisti: "Con questa legge si opera una ulteriore gerarchizzazione della struttura regionale e si allarga la forbice tra gli alti dirigenti, ai quali si riconoscono sempre più poteri e denari, ed il resto del personale, mentre l'accesso al lavoro a tempo è una forma di caporalato anche se si tratta di lavoro di lusso".