Stasera alle ore 21,30 all'Anfiteatro delle Cascine di scena la seconda delle tre serate (18, 19, 25 luglio) organizzate in collaborazione con l'Archivio dei Giovani Artisti del Comune di Firenze. Sul palco saranno di scena Caio Rosso & Margot, due ottime formazioni del panorama toscano, vincitrici del bando di concorso promosso la scorsa primavera da Comune di Firenze e Concentriche Energie (un cartello comprendente associazioni, centri sociali ed organizzazioni dell'universo giovanile).
Domani alle ore 22 -Ingresso gratuito- Forzature in concerto + Dj session.
Grande appuntamento per i ciuffi-a-banana mercoledì: sul palco sono di scena infatti i Di Maggio Bros., la hillibilly/rockabilly-band capitanata da Marco e Massimo Di Maggio, già ideatori del progetto Eddie & The Houserockers.
Occasione buona per gustarsi, dal vivo, il nuovo album dei Di Maggio Bros The Tribute To Eddie Cocharan. Il trio Di Maggio Bros nasce nel 1997 dall'incontro artistico di Marco Di Maggio con Massimo Di Maggio e Sasso Battaglia (ex Rebel Cats). Il gruppo propone un repertorio country-western/rockabilly, comprendente brani originali e cover di Jonny Cash, Elvis Presley, Eddie Cocharan, Buddy Holly... Fin dagli esordi i Di Maggio Bros sono riusciti ad imporsi a livello internazionale, non a caso a produrre l'album di debutto della band (Rockabilly: from the boots up) è stata la prestigiosa etichetta statunitense "Rockabilly Hall Of Fame" .
Brani dei Di Maggio Bros sono stati inseriti poi in Cd-compilation come The Johnny Cash Tribute e Rockabilly Hall Of Fame N. 2. Il leader della band, Marco Di Maggio, ha condotto inoltre vari seminari sul rockabilly nelle scuole medie e presso la Scuola di Musica Lizard di Fiesole. La sua attività prevalente resta quella che svolge all'interno del suo gruppo Eddie & The Houserockers, noto ormai in tutta Europa per gli spettacoli e i dischi realizzati i Italia e all'estero, per la collaborazione con Terry Williams (ex Dire Straits) e con Martin Ace (Man).
Con loro hanno formato infatti nel 95 un supergruppo che ha ottenuto diverse apparizioni alla televisione inglese ed una lunga tournée europea. Di lui Terry Williams ha detto: "Ho suonato con i migliori chitarristi, Mark Knopfler, Eric Clapton, B.B. King; 'Eddie' è uno di loro". Marco Di Maggio ha prodotto recentemente una video-cassetta dedicata all'impiego della chitarra nel rockabilly (genere nato in America all'inizio degli anni '50 e frutto della fusione degli stili musicali più importanti dell'immediato dopoguerra: blues, country e western, swing).
Nel video Marco Di Maggio e la sua 'Gretsch' ripercorrono le tappe fondamentali di questo genere per illustrarne, a partire dalle origini fino al sound attuale, le tecniche chitarristiche principali, le sonorità tipiche, gli stili dei più famosi chitarristi (Chet Atkins, Scotty Moore, Paul Burlison, Cliff Gallup, Danny Cedrone, Carl Perkins, Chuck Berry, James Burton, Bo Diddley, Eddie Cochran, Buddy Holly, Duane Eddy, Hank Marvin).
Ci sono le muse del Dolce Stil Novo, le verità di Galileo, il folk d'Irlanda....
Con l'ultimo album Sbandato, Edoardo Bennato -in concerto giovedì- è riuscito ancora a stupire, intrecciando blues e favole metropolitane, rock ed ironia. "Ho scritto i brani di questo disco negli ultimi tre anni, tra Napoli e Dublino, dove ho passato un periodo insieme a Andy White -ha spiegato il cantautore nel corso di una intervista Internet- i temi portanti dell'album sono in primo luogo Galileo e le verità, anzi, le troppe verità che ci circondano e poi la figura femminile, che è tutto ciò in cui si può credere...
Come nel Dolce Stil Novo, considero la femminilità al di sopra di ogni sospetto: della donna che amo accetto tutto". Edoardo Bennato si conferma dunque artista "illuminato", sempre pronto ad intraprendere nuove strade, a reinventarsi. Basta un'occhiata al suo percorso artistico per capirlo: l'esordio al fianco del fratello Eugenio nella riscoperta della tradizione musicale partenopea, poi la prima virata verso i lidi della canzone d'autore (una scelta questa che creerà incomprensioni tra i due: "Eugenio dice che io sono un rinnegato" canterà anni dopo lo stesso Bennato) i lunghi viaggi in giro per il mondo e l'approdo a Milano, nei primi anni '70 dove Bennato si iscrive alla Facoltà di Architettura.
Siamo nel periodo della contestazione giovanile, della "canzone di protesta", ma ai facili slogan Bennato dimostra di preferire da subito l'arma dell'ironia, la metafora: reinventa magnificamente favole eterne come Pinocchio e Peter Pan dando vita ad album come Non farti cadere le braccia, I Buoni e i cattivi, Burattino senza fili, Sono solo canzonette, entrati ormai nella storia della musica italiana. Edoardo Bennato non risparmia nessuno: Chiesa, politici, discografici, malandrini in doppio petto; ma non nasconde neanche la sua vena romantica: dalla sua chitarra nascono brani dolcissimi come Un giorno credi, La fata, L'isola che non c'è, Campi Flegrei...
Facile per lui sarebbe stato continuare sul filone blues/cantautoriale. E invece no: a sorpresa nell'80 pubblica Uffa Uffa, un album che lo avvicina molto al panorama punk/rock ed alla cui realizzazione collaborano i Gaz Nevada. Negli anni seguenti la sua produzione discografica diventa quindi discontinua e commercialmente più incerta: album pregevoli come Kaywanna non ottengono il successo sperato mentre singoli quali Ok Italia e W La Mamma e l'inno mondiale Notti Magiche (cantato da Gianna Nannini) lo confermano autore da alta classifica.
Nei primi anni '90 ancora una trasformazione: Bennato cambia addirittura identità e diventa Joe Sarnataro, attacca il distorsore alla sei corde e crea un repertorio rock/rhythm'n'blues "partenopeo" (Il Paese dei Balocchi) salvo poi tornare ai suoni acustici con Quartetto d'Archi. Una mutazione destinata a lasciare il segno: "In Sbandato qualche eco del vecchio Joe si sente - ha spiegato l'artista - il suono del disco e molto blues". Accompagnato dalla sua band Bennato proporrà tutti i brani dell'ultimo album e, ovviamente, molti successi del passato.
Ancora ottima musica italiana d'autore venerdì è di scena nientemeno che Max Gazzè, indiscusso protagonista dell'estate musicale 99.
Max Gazzè nasce a Roma nel 1967. Il suo primo strumento è il basso. Sono i primi anni Ottanta. Max Gazzè diviene in poco tempo un apprezzato strumentista, misurandosi peraltro con stili diversi. Progressive rock, ska, new wave, jazz, soul. Trascorre diversi anni a Bruxelles, dove fa parte dei 4 Play 4. È bassista, coautore e arrangiatore del gruppo. Quindi, si trasferisce nel sud della Francia. Dove lavora anche come produttore artistico (Pyramid, Tiziana Kutich). Rientra a Roma e nel '91 realizza alcune colonne sonore, soprattutto per i cortometraggi di Antonella Ponziani, tra cui La nota stonata e Scherzo di un Do minore.
In quegli anni suona con gli Emporium, gruppo di rythm & blues. Dal '94 lavora al suo primo album, che esce nel gennaio del '96: Contro un'onda del mare. In quest'occasione debutta anche come cantante. Dopo una lunga tournée insieme a Daniele Silvestri, inizia a preparare il suo secondo lavoro. Sono gli ultimi mesi del '97. E nel '98 pubblica l'album La favola di Adamo ed Eva. Nell'estate dello stesso anno, raggiunge la popolarità con il brano Vento d'estate. Cantato insieme a Niccolò Fabi. Collabora inoltre all'album dedicato a Robert Wyatt, con Franco Battiato, i C.S.I., Almamegretta e Jovanotti.
Sempre nel novembre del '98 partecipa a Sanremo famosi. Nel 1999 partecipa al 49 o Festival di Sanremo, nella Sezione Giovani con Una musica può fare, canzone che dà anche il titolo al suo ultimo mini-cd.
Dopo il forfait dello scorso mese – dovuto alla pioggia – approdano finalmente sul palco dell'Anfiteatro delle Cascine i Diaframma di Federico Fiumani, formazione storica del rock italiano, in attività da oltre quattro lustri. Erano gli anni '80 infatti quando all'ombra del Cupolone imperversavano gruppi come Diaframma, Neon, Litfiba...
Dei protagonisti di allora pochi sono riusciti a rimanere sulla breccia: Federico Fiumani è sicuramente tra questi. In venti anni di onorata carriera il deus ex machina dei Diaframma - in concerto sabato 19 giugno all'Anfiteatro delle Cascine - ha saputo evolversi e rinnovarsi senza mai rinnegare le propire origini. Un percorso durante il quale Fiumani si è guadagnato l'etichetta di "cantaurocker" - neologismo entrato anche nel vocabolario italiano - dando vita ad un repertorio in bilico tra canzone d'autore, rock e pop, impreziosito sempre da liriche molto poetiche.
L'ultima tappa di questo percorso si chiama Scenari Immaginari: un album contenente undici canzoni in perfetto stile Fiumani, che l'artista proporrà sul palco dell'Anfiteatro delle cascine insieme ai successi del passato.