Sono oltre 30 mila i visitatori che hanno affollato, sabato e domenica, i 50 tesori nascosti dell'architettura toscana, aperti straordinariamente al pubblico in forma gratuita. Sabato 24 e domenica 25 aprile e' previsto il secondo e ultimo round di "Visite di Primavera", l'iniziativa della Regione Toscana che apre per due fine settimana palazzi
e giardini, musei e teatri, parchi e siti archeologici: un'occasione unica per scoprire un patrimonio di emergenze artistiche spesso poco conosciute perche' trascurate negli itinerari turistici tradizionali o, in alcuni casi, perche' mai prima d'ora visitabili.
Le 50 visite in calendario sono molto diverse tra loro: restauri ultimati in tutto il loro splendore, cantieri aperti per rifarsi il look in vista del nuovo millennio, musei inaugurati e da inaugurare.
E' l'occasione per farsi un'idea della eccezionale ricchezza artistica di tutto il territorio toscano, senza dimenticare le zone meno conosciute. Ed e' anche il momento per compiere una riflessione sul ruolo economico che possono svolgere, nella nostra regione, le emergenze architettoniche: non più un vincolo da "sopportare", come erano intese in passato, ma risorse eccezionali da utilizzare. E' questo il "petrolio" della Toscana.
Tra le più interessanti visite di primavera si segnalano a Firenze la chiesa di S.
Stefano al Ponte Vecchio; a Bagno a Ripoli l'Oratorio di S. Caterina, uno dei gioielli più rari del gotico italiano immerso nello splendido scenario della campagna fiorentina; a Prato il museo del tessuto, con seimila campioni del passato e le tendenze della moda odierna; in provincia di Pistoia le cartiere della Svizzera pesciatina. A Lucca si possono vedere per la prima volta gli splendidi appartamenti, mai aperti al pubblico, del Palazzo Ducale, che furesidenza di Elisa Bonaparte e di Maria Luisa di Borbone, mentre in provincia di Massa-Carrara si possono "espugnare" fortezze e castelli, da quelli delle Lunigiana (Aualla, Fosdinovo e Villafranca) a quello di Massa.
A Pisa e' possibile curiosare all'interno del complesso degli ex Macelli, che si sta preparando ad ospitare il nuovo Museo nazionale degli strumenti per il calcolo. In provincia di Livorno si possono scoprire a Campiglia Marittima uno dei principali centri europei per la storia della tecnologia mineraria, il Parco di S. Silvestro, e i meravigliosi reperti etruschi del parco di Baratti e Populonia. Nel Senese si possono ammirare i capolavori dell'arte medievale del museo diocesano di Montalcino e del museo archeologico di Casole d'Elsa, mentre nell'Aretino si può percorrere il suggestivo itinerario della Val d'Ambra accedendo alla pieve di Galatrona e all'abbazia di Badia a Ruoti.
Nel Grossetano infine ci si può aggirare tra le sculture del fantastico museo-giardino "en plein air" di Daniel Spoerri alle pendici dell'Amiata e poi immergersi nei boschi che conservano le vestigia del Parco archeologico di Sorano.