"Qualita’ dei servizi, tutela degli occupati, risparmio di risorse pubbliche: sono questi i capisaldi sui quali abbiamo impostato la riforma del trasporto pubblico in Toscana. E’ su queste basi che abbiamo iniziato la nostra sfida alle inefficienze e agli interessi monopolistici. Una sfida in pieno corso di svolgimento, che sta offrendo i primi significativi risultati". L’assessore a trasporti e viabilita’ della Regione Toscana Tito Barbini ha sintetizzato cosi’ il senso della grande riforma avviata in Toscana intervenendo ieri al convegno sul trasporto locale organizzato dalla Filt Cgil al Palaffari di Firenze.
Barbini ha ricostruito le tappe principali che hanno contraddistinto il cammino della riforma, evidenziandone le potenzialita’ innovative, la capacita’ di rendere razionale e competitivo un settore rimasto immobilizzato per decenni, ma anche le difficolta’, legate al fatto che in molti casi il decreto Burlando e’ rimasto lettera morta. "Soltanto la meta’ delle Regioni - ha detto Barbini - hanno legiferato rispettando la scadenza del giugno 1998. Ancora oggi ci sono 5 Regioni che non hanno approvato la normativa".
"I ritardi e le differenze significative nell’applicazione della riforma - ha aggiunto - hanno avuto quale effetto negativo lo slittamento e la disomogeneita’ dei tempi di apertura al mercato di questo settore". E paradossalmente questo ha avuto ripercussioni proprio su chi, come la Toscana, era stato in grado di rispondere nei tempi previsti dalla legge. "Il nostro modello - ha detto - definito in molte sedi coraggioso, e’ risultato poi sostanzialmente isolato". "Credo comunque - ha aggiunto Barbini - che ci debba essere riconosciuto il merito di aver affrontato con la nostra legge, senza opportunistici rinvii, tutte le questioni nodali della riforma cercando di individuare un percorso riformatore in grado di restituire competitivita’ al settore ma tutelando completamente l’occupazione".
"Anche sulle problematiche occupazionali - ha proseguito - la nostra Regione ha avuto un ruolo di battistrada tanto che in poche altre Regioni sono state introdotte norme di tutela degli addetti analoghe alle nostre. Norme che garantiscono i livelli occupazionali e retributivi, compresi gli integrativi aziendali precedentemente goduti". Tra gli altri aspetti positivi dell’esperienza Toscana Barbini ha anche annotato il tavolo aperto con gli altri enti locali, le aziende, i sindacati: "In attesa che vengano colmate le lacune presenti nel quadro nazionale e’ stata estremamente preziosa l’esperienza della concertazione con i soggetti interessati".
Concertazione che e’ in pieno corso su aspetti centrali di applicazione della riforma: la definizione del bando, del capitolato, e del contratto di servizio. L’assessore ha infine voluto sottolineare alcuni aspetti del rapporto con il sindacato, rapporto che ha vissuto anche momenti difficili nella prima fase di applicazione della legge: "Ma - ha detto Barbini - nel rispetto del principio di concertazione, la vicenda delle gare regionali non ha impedito che il dialogo proseguisse e credo proficuamente per tutti".