Valore stimato di 71 miliardi (408 immobili di proprietà su 1.204 e 1187 ettari di terreno su 110 mila), si tratta di rustici e poderi (poche decine di milioni a 5/600 milioni per unità) ritenuti non strategici per l'esercizio delle funzioni pubbliche. L'operazione è stata presentata ieri dall'assessore all'Agricoltura, Moreno Periccioli. Un altro terzo dei fabbricati verrà venduto nei prossimi anni. La provincia dove avverrà il maggior numero di alienazioni è Arezzo, con 156 lotti, situati in Valtiberina e nel Casentino.
Segue Siena, con 94 immobili tra la Val d'Orcia, la Val d'Elsa e l'area dell'Amiata. Poi Firenze con 90 edifici nel Mugello. Le procedure di vendita saranno effettuate dagli enti competenti per la gestione del patrimonio forestale: Comuni e Comunità montane. L'acquisto sarà facilitato per i beneficiari di concessione amministrativa su quell'area, proprietari o locatari di fondi confinanti, ma anche nel caso di progetti che abbiano lo scopo di valorizzare quel territorio e favorire l'occupazione.
"Il programma di alienazione, predisposto un anno fa -ha spiegato l'assessore Periccioli- entra ora nella sua fase decisiva, e il regolamento che fissa l'iter delle procedure di vendita è prossimo all'esame del Consiglio. Il senso dell'operazione è quello di ridare nuova vita ad aree molto importanti della campagna toscana. I beni in vendita erano inutilizzati e spesso in stato di abbandono".
