Un insolito percorso attraverso il processo creativo dell'artista. Questa l'intenzione dei curatori della mostra "Picasso e la fotografia", a Palazzo Vecchio da oggi sino al 29 novembre (dalle 10:00 alle 21:00). L'esposizione, prodotta dalla Réunion des Musées Nationaux e promossa dalla Fratelli Alinari, porta a Firenze circa 300 immagini fotografiche, oltre ad alcuni disegni ed oli. Il materiale proviene dall'archivio Picasso, in cui sono stati inventariati centinaia di foto, cartoline, ritagli di giornali, immagini pubblicitarie che il pittore amava conservare.
Come in una contemporanea mostra parigina dedicata a Van Gogh, l'intento è quello di svelare i misteri della geniale ispirazione dell'autore, della sua straordinaria capacità sintetica, delle invenzioni plastiche che lo caratterizzano. La mostra diviene così una passeggiata tra le foto che Picasso utilizzava come appunti di studio per le sue opere, come spunti per elaborazioni pittoriche, in cui talvolta inseriva la pellicola anche fisicamente (con ritaglio di negativi, o correzione grafica delle stampe).
A margine anche una galleria di personaggi celebri ritratti dall'occhio dell'artista e di ritratti ed autoritratti dello stesso Picasso. Ieri, all'inaugurazione ufficiale, era presente André Villers, anziano fotografo francese, amico di Picasso e suo collaboratore nelle sperimentazioni degli anni cinquanta.