"Esiste a Venezia da più di un secolo una biennale d'arte. A Milano lavora alacremente un istituto per la storia lombarda. A Napoli l'avvocato Marotta ha dato rilievo europeo al suo istituto di studi filosofici. A Firenze c'è il Maggio, a Siena la Chigiana. Sono tante intorno ai palazzi dei granduchi le coppe di macedonia e di fragoline, ma le gallerie d'arte contemporanea? -si domanda Giorgio Taborelli sull'ultimo numero del periodico della Banca popolare dell'Etruria e del Lazio- Un istituto per la storia dell'arte toscana? Un istituto per la storia della musica toscana? Una fondazione regionale per la promozione delle Arti e degli artisti viventi? Si sa qualcosa di preciso sull'uso delle aree dismesse dall'industria a Firenze, Prato, Livorno? E a che punto è l'archeologia industriale? Se nascesse un dibattito, in quei modi non campanilistici e non provinciali che sono adeguati alla storia importante della Toscana, sarebbe un bene".
giovedì, 21 novembre 2024 - 16:19
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