Sarà visibile sino al 1 novembre la mostra "Antinoe 100 anni dopo", inaugurata oggi a Palazzo Medici Riccardi. L'esposizione, organizzata dalla Soprintendenza archeologica della Toscana e dall'Istituto papirologico Vitelli, è il frutto del gemellaggio tra il Museo Archeologico di Firenze e il Louvre, in occasione del XXII Congresso di Papirologia, che si terrà a Firenze dal 23 al 29 agosto. Si tratta di una raccolta (in parte sconosciuta sino ad oggi al pubblico) di papiri, stoffe, ceramiche, statuette, pitture su legno, oggetti di uso quotidiano, provenienti dagli scavi della città del medio Egitto.
Dunque reperti tra i più antichi conservati al mondo, databili tra il IV e il VI secolo d. C.. Antinoe si trova a 300 km. a Sud del Cairo, rifondata nel 130 d. C. dall'imperatore Adriano in memoria del favorito Antinoo (motivo che tenne lontani i ricercatori scientifici sino a fine ottocento). Dopo l'occupazione araba (641d. C.) la città fu residenza dell'emiro dell'Alto Egitto. Resti monumentali della città erano ancora in piedi all'epoca della spedizione napoleonica, mentre oggi si presenta come un'imponente distesa di rovine.
L'ultima campagna di scavi condotti dall'istituto Vitelli risale al 1993.