"Poiche la moglie Lucrezia non rende, il marito Nicia si affida a un faccendiere laico e a un frate domenicanoaffinche la consorte renda: e questo accade secondo la procedura nazionale delle mazzette e delle benedizioni.Lo schema e chiuso dalla beffa boccaccesca con la quale Affari e Chiesa insieme coronano, mediante ilfornicatore Callimaco, un'operazione perfettamente bilanciata fra l'utile e il dilettevole, secondo il piu solarecinismo nostrano" con queste parole il regista Mario Missiroli presenta la sua "Mandragola", che, debuttato ierisera, resta in scena al Teatro della Pergola sino al 12 novembre.
Un'ambientazione anni '20 (una piazza alla DeChirico) sembra alludere alla immortale immoralita degli italiani. Malcostume che Machiavelli rinfaccia ai suoiconcittadini nella commedia, che Missiroli legge del tutto omogenea al tema del Principe e dei Discorsi su"come la Italia e rovinata". Il regista da cosi un'interpretazione trasfigurata, accompagnando la vicenda conmusiche stile cabaret tedesco, e rinunciando all'intonazione fiorentina, cosa che evita a Paolo Bonacelli ilconfronto col Nicia di Bianchini.