Dopo le amministrative del 1990 la nuova giunta di Pentapartito, guidata da Giorgio Morales (PSI) con Alfredo Franchini (PRI) all'Urbanistica, riprende il discorso con gli operatori privati, mentre l'urbanista Marcello Vittorini viene nominato nuovo consulente per il Piano regolatore.Alla fine dell'anno l'Assessore competente presenta un documento di indirizzi per il PRG, con volumetrie notevolmente ridotte a Castello e Novoli. Il Consiglio comunale l'approva. In particolare per l'area FIAT si prevedono 900 mila metri cubi.
Intanto l'architetto Leonardo Ricci ha completato il progetto del palazzo di giustizia, per la cui realizzazione sono gia stati destinati 200 miliardi.Nel luglio del 1991 la FIAT sigla un accordo col Comune di Campi Bisenzio, ove dovrebbe sorgere il nuovo stabilimento. In cambio della localizzazione industriale (12 mila metri quadrati di superficie, un milione e mezzo di metri cubi) il municipio ottiene un intervento sulla viabilita locale e il restauro di una villa del '400.Il 30 marzo 1992 il Consiglio comunale fiorentino approva a stretta maggioranza la bozza di Piano regolatore.
PDS e MSI abbandonano l'aula, i verdi votano contro, alcuni DC (Pontello, Tirelli e Tiscar) si astengono. E a fine luglio la Giunta vara il nuovo PRG.Ma tutto diventa piu difficile con lo scoppio Tangentopoli. Molti dirigenti FIAT saranno arrestati, gli amministratori troveranno difficile avviare anche l'iniziativa piu modesta. Ne approfitta Legambiente che lancia una petizione sottoscritta da Graziano Cioni, Sergio Garavini, Paolo Hendel, Mauro Paissan, Fulco Pratesi, Ermete Realacci, Sergio Staino, Chicco Testa.
Si sostiene che l'operazione speculativa potrebbe fruttare ben 400 miliardi di lire.