Nel corso dello stesso anno i giudici milanesi Giuliano Turone e Gherardo Colombo, con l'aiuto del palermitano Giovanni Falcone, indagano su Gelli quale organizzatore del finto rapimento in Sicilia del bancarottiere Sindona nel '79. Il 17 marzo 1981, su mandato dei magistrati, uomini della Guardia di Finanza sequestrano nella villa di Gelli , negli uffici a Castiglion Fibocchi e all'hotel Excelsior casse di documenti compromettenti, tra cui il supposto elenco di 848 iscritti alla Loggia P2, piu 114 depennati, 5 sospesi, 23 trasferiti, 49 in sonno e uno espulso.
La lista comprende nomi del calibro dei ministri in carica Franco Foschi e Adolfo Sarti (DC) ed Enrico Manca (PSI). Ci sono poi tre sottosegretari e 38 parlamentari: 14 della DC, sei del PSI (tra cui il Capogruppo alla Camera, Silvano Labriola), tre del PSDI (tra cui il segretario Pietro Longo), tre del PLI, due del PRI e quattro del MSI. Inoltre vi e un indirizzario in cui sono inseriti i recapiti di Giulio Andreotti (ex e futuro Presidente del consiglio DC), dell'ex primo ministro democristiano Emilio Colombo e del futuro presidente della Repubblica Francesco Cossiga (DC) e un indice dell'archivio personale contenente 426 dossier.
Eccone alcune intestazioni: Calvi Roberto-vertenza con Banca d'Italia, Accordo finanziamento Flaminio Piccoli; Contratto ENI-Petromin; Accordo gruppo Rizzoli-Caracciolo-Scalfari.Gelli e la moglie sono costretti ad abbandonare l'Italia la sera stessa.