Secondo i giudici bolognesi Libero Mancuso e Attilio Dandini, Gelli nel luglio 1978 dispone di un ufficio annesso al Ministero della Difesa, di cui diffonde il recapito telefonico (4759347), e gestisce i rapporti tra massoneria e servizi segreti, col nome in codice Filippo. Da anni riceve i suoi ospiti anche nel lussuoso appartamento 127 dell'Hotel Excelsior, che si trova in via Veneto a fianco dell'ambasciata statunitense. E' poi consigliere economico dell'ambasciata Argentina a Roma.Nei giorni del rapimento del Presidente della DC Aldo Moro, Emilio Santillo, direttore dell'Ispettorato anti-terrorismo, organizza un'operazione nell'aretino, richiedendo al questore di Arezzo informazioni su Gelli.
Nei mesi seguenti la struttura di sicurezza di Santillo viene sciolta.Il 5 ottobre 1980 Gelli si fa intervistare da Maurizio Costanzo sul Corriere della Sera. Il pezzo e intitolato: Parla per la prima volta il signor P2; occhiello: Il fascino discreto del potere nascosto, con la foto di Gelli tra le immagini di Garibaldi e Cagliostro. Alla domanda "Cosa vuol fare da grande?" il Maestro venerabile risponde: "il burattinaio".