Viola horror, l'Empoli passa al Franchi

Fiorentina brutta e impacciata nella serata che doveva passare alla storia. Caputo e Gyasi firmato il meritato colpaccio

Paolo
Paolo Pellegrini
24 ottobre 2023 00:01
Viola horror, l'Empoli passa al Franchi

Avevano segnato un solo gol nelle prime otto partite, e ne avevano beccati sette, diconsi sette, dalla Rometta tutt’altro che trascendente vista annaspare fin qui. Ma per il peggior attacco d’Europa basta una notte magica, e pure caparbia e attenta, davanti a una Fiorentina brutta come il peggiore incubo di Stephen King. Non c’è nulla da salvare in una prestazione che definire disastrosa è un eufemismo, e non è certo il migliore viatico per presentarsi a uno scontro di Conference League che, appena tra poche ore, comincia a sapere di dentro o fuori perché da qui alla fine del girone, per sperare di qualificarsi, i viola dovranno vincerle tutte, e magari segnare un bel grappolo di gol.

Già, i gol. Mestiere con il quale dalle parti del Franchi almeno nella nottataccia con l’Empoli molti dei giocatori di Italiano hanno mostrato scarsa parentela. Uno in particolare, ed è perfino impietoso ma non se ne può fare a meno: per Nzola ancora una partita da dimenticare, salvo forse un paio di giocate, un bel lancio a tagliare il campo, però lontano dalla porta: in area, buio. Nascosto dietro i difensori, mai ad aggredire gli spazi, a cercare di liberarsi e proporsi, insomma a fare la punta centrale. Quello che la deve buttare dentro.

Eppure, sarebbe comunque ingeneroso prendersela solo con lui. Perché in campo di errori se ne sono visti tanti, per una squadra lenta e impacciata, anemica di fosforo seppur ben imbrigliata da quella vecchia volpe del sottovalutato Andreazzoli, che mette larghissimi gli esterni a frenare Kayode (cattiva serata, ma probabilmente il ragazzo risente di pressione eccessiva, eppure poco da fare, sostituti non se ne vedono…) e Parisi (meno peggio, ma anche lui sottotono, in più magari sente il peso dello scontro con i propri ex colori), e Maleh ma anche Marin e Cacace a mordere i polpacci di un Arthur che comunque non prova mai a far filtrare un’idea in avanti, e tiene il pallino per inefficaci passaggi latero-laterali quando non indietro.

Ma è tutta la squadra che non c’è, Italiano nel post dice “noi abbiamo fatto la solita partita, dove siamo riusciti ad avere il pallino del gioco”, sarà, ma poi deve ammettere di aver visto una “Fiorentina sottotono”, e tuttavia non si può accettare sentirgli dire che “le partite si possono perdere, questa è una di quelle”, eh n o, non con una squadra che aveva 13 punti in meno e un clamoroso -15 in differenza gol.

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La verità è che la Fiorentina non c’era, e vorrà pur dire qualcosa se nel primo tempo il migliore è stato Duncan (suo anche un bel tiro, ribattuto), per poi perdersi anche lui nel cielo grigio generale fino alla sostituzione che a molti è parsa inutile con Mandragora, a cui un bel tiro-cross smanacciato da Berisha non basta per meritarsi la sufficienza. Che non può toccare a nessuno, forse nemmeno al solito Nico Gonzalez, generosissimo ma quanto impreciso, quanto inutilmente lezioso, quanto incaponito nell’azione solitaria, magari anche per la difficoltà di trovare sponde dai compagni. Per non parlare della difesa: delle difficoltà degli esterni si è detto, ma Milenkovic vive una serata inguardabile, Quarta è generoso (anche sciupone, però) davanti ma siccome di mestiere farebbe altro, eccolo farsi beccare a perdere una palla velenosa con successivo tunnel che portano al raddoppio degli azzurri stavolta in bianco totale.

Eppure era cominciata bene. Con lo speaker che annunciava “da parte di Rocco Commisso e di tutta l’Acf Fiorentina auguri di buon compleanno alla Curva Fiesole, e la Fiesole che rispondeva rispolverando antichi cori e fumogeni nei colori d’antan, e accoglieva con un boato l’ingresso in campo dei giocatori. Ma ci vogliono 12’ per vedere Berisha all’opera sulla solita zuccata del solito Nico, e altri 3’ per vederlo in difficoltà su una botta di Duncan, mentre poco dopo Quarta mette di poco alta una elegante sforbiciata in renversé. La Fiorentina sembra padrona ma arriva la prima doccia fredda, sbagliano tutti perché la palla di Walukiewicz si fa una cinquantina di metri indisturbata prima di giungere sui piedi dell’indisturbato Grassi che indisturbato mette al centro per il tocco felpato dell’indisturbato Caputo.

La Viola va in bambola, Terracciano Salva su gran botta di Cambiaghi, e là davanti circolano decine di palloni stanchi in mezzo, e altrettanti arrivano innocui dalle parti di Berisha. Oppure non arrivano nemmeno, perché i neuroni si attivano poco. Nel mentre, è il Var ad annullare il possibile 0-2 di Caputo per un fallo di mano. Ripresa, solito copione, lentezza e prevedibilità, crossettini morbidosi senza speranza, è entrato Sottil che si segnala per una botta parata e un paio di tiracci da dimenticare.

E all’80’ il colpo del ko, Quarta perde una palla velenosa e si fa infilzare, Fazzini fresco entrato porge a Gyasi che indisturbato, ancora una volta, la butta dentro. Ah beh, appena prima i viola avevano reclamato un rigore per un mani di Luperto, ma la rapida intesa tra Dionisi (maluccio, troppo permissivo) e la sala Var s’era limitata al corner, alla fine saranno 13-3 per i viola, con 19 tiri a 7 in totale (7-3 nello specchio) e un 73-27% di possesso palla. Sterilità pazzesca, sarà colpa solo di chi va in campo? Si potranno contestare scelte di schieramento? Perché non gioca Ikoné, apparso ultimamente in buon spolvero? Perché non tentare carte tipo Barak o la verve di Infantino? Perché Maxime Lopez sembra destinato ad andarsene già a gennaio?

L’emblema dell’incubo all’85’, quando Milenkovic e Parisi si mandano al… paese dei balocchi per una palla mal lanciata o non capita, dipende dalle rispettive versioni. Il popolo della Fiesole invece capisce, e saluta l’ingresso nel tunnel con grandi cori di incoraggiamento. Già, perché ci si deve rivedere giovedì. Un po’ meglio, si spera. Tutti. (Ma intanto, peccato per l’occasione gettata alle ortiche).

Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Milenkovic, Quarta, Parisi; Arthur (37' st Kouame), Duncan (28' st Mandragora); Gonzalez, Bonaventura, Brekalo (1' st Sottil); Nzola (28' st Beltran). Allenatore: Italiano

Empoli (4-3-1-2): Berisha; Ebuehi, Walukiewicz, Luperto, Cacace (39' st Bastoni); Marin (21' st Fazzini), Grassi, Maleh; Cambiaghi 7 (39' st Baldanzi); Caputo (21' st Destro), Cancellieri (33' st Gyasi). Allenatore: Andreazzoli

Arbitro: Dionisi

Marcatori: 21' Caputo (E), 36' st Gyasi (E)

Ammoniti: Beltran (F), Walukiewicz, Cancellieri, Fazzini (E)

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