Via Cavour: le arance maturano in Consiglio comunale

A marzo era stato chiesto dalla maggioranza di guardare a un collegamento tramviario San Marco-Martelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2023 17:22
Via Cavour: le arance maturano in Consiglio comunale

Quando si tolgono alberature vecchie si formano comitati per difenderle. Quando si annunciano nuove alberature, anche nel centro città (che è uno dei più caldi d'Italia) nascono comitati per chiedere che vengano "stralciati gli alberi" dai progetti di riqualificazione.

E' il caso della delibera del 13 marzo 2023: il Partito Democratico presenta e vota un lungo ordine del giorno collegato all'Adozione del Piano Struttura e del Piano Operativo. Chiede di proseguire sullo studio della staffa San Marco-Martelli.

"Il Sindaco non ha grandi problemi a considerare la Giunta cosa propria, abbiamo scoperto nei giorni successivi. Ma non ha molta considerazione anche per il Salone de' Dugento. Diremmo che tira arance sulla sua maggioranza -ironizzano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Il progetto di pedonalizzazione con alberi agrumi non ci risulta sia mai passato dalle Commissioni che potevano approfondire le ragioni di questa idea. Che davvero non può essere giustificata semplicemente richiamandosi alla famiglia dei Medici.

La polarizzazione del dibattito pubblico su questo annuncio ci sembra confermare i limiti di un governo cittadino attento più ai proclami che ai progetti e che tiene fuori la politica.

Dobbiamo abbattere le isole di calore in tutta l'area urbana e studiare soluzioni capaci di portare verde in tutti i quartieri. Ma anche garantire piena accessibilità in tutte le zone con il trasporto pubblico locale (da quando c'è il nuovo gestore sentiamo parlare di bussini e nuovi servizi, ma per ora tutto resta ancora avvolto nel mistero).

Questo Sindaco ha condannato Firenze a inseguire le polemiche (perché se non c'è un Consiglio che discute, è normale che chi ha un peso in città prenda voce, anche con una lettera pubblica). Ma la nostra città ha bisogno di politica. E di un'alternativa".

"Se si guarda la luna e non il dito il dibattito che sta interessando la proposta di piantumazione di aranci in via Cavour è quanto mai utile e direi financo necessario. Ovvero se allarghiamo lo sguardo, il tema su cui riflettere oggi con più profondità, è il rapporto fra il verde urbano e una città, Firenze, in cui l'ultimo a occuparsi con un programma ampio e studiato anche per il verde fu Giuseppe Poggi ed è datato 1865. Allora prendiamo pure a pretesto il caso degli aranci in via Cavour però per fare una riflessione più ampia e magari documentata da qualche caso specifico, che spiega molto bene le mancanze e le contraddizioni generali" commenta Alberto Di Cintio, dell'Unità di Ricerca "Paesaggio, Patrimonio culturale, Progetto" del Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze.

"Da tempo perseguo la necessità di implementare, ma con molta attenzione e scientificità, il verde nel delicato ambiente del centro storico (e non solo). Ho prodotto due studi progettuali, entrambi partecipati con la cittadinanza e promossi dalla Unità di ricerca PPcP del Dip. di Architettura. Uno (del 2017) nel più volte citato caso della riqualificazione di Piazza del Carmine dove la nostra ipotesi di un'area a verde molto più vasta di quella poi realizzata fu bocciata dal Comune.

E uno (fatto nel 2019, questo in sinergia con il Comune-Ass.re Giorgetti e i cittadini) su Piazza del Cestello, che nel progetto veniva liberata dal parcheggio e riqualificata con la presenza di un impianto a verde specifico e studiato ad hoc. Per Cestello il progetto è fermo perchè il Comune non riesce a risolvere lo spostamento del parcheggio, ed anzi insiste per un complicato interramento dello stesso sotto la piazza, che è osteggiato dai residenti e renderebbe impraticabile la sistemazione del verde in superficie.

Risultato: tutto fermo.Due esempi per confermare come sia urgente e indispensabile il piano del verde comunale, che continua clamorosamente a tardare dopo il pessimo impasse prodotto dalla ex Assessora Del Re ed ora in mano all'Assessore Giorgio che ha il difficile compito di recuperare ritardi storici e reso vieppiù più che urgentissimo dal sottovalutato cambiamento climatico. Del resto, diciamo la verità, tutta la politica cittadina è colpevole: l'assessorato all'Ambiente è sempre stato la cenerentola di P.zo Vecchio, con poco bilancio e mezzi e soprattutto nulla voce in capitolo nell'amministrazione della città.

Ma per tornare all'obiettivo principale e fondamentale, la via maestra da perseguire si chiama programmazione. Abbiamo bisogno di piani, vasti progetti e non singoli e spesso strampalati episodi. Una pianificazione che si occupi dell'implementazione e della cura del verde sia nel centro storico come in periferia e, direi di più, arrivi a comprendere la stessa piana fiorentina. Che sia attenta al rapporto (anche storico) con il costruito e applichi seriamente la biodiversità".

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