Servizi ambientali: lunedì 8 novembre sciopero per il contratto

In Toscana tre presìdi dei lavoratori con Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel a Firenze, Pisa e Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 2021 08:49
Servizi ambientali: lunedì 8 novembre sciopero per il contratto

Lo scorso 28 settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei Contratto nazionale del comparto dell’igiene ambientale, fermo da 27 mesi. Tale decisione è scaturita dalla profonda insoddisfazione di Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo. Per questo, lunedì 8 novembre, dopo tante assemblee nei luoghi di lavoro in queste settimane, è sciopero nazionale nel settore (ogni turno, imprese pubbliche e private col contratto Utilitalia e Fise/Assoambiente) proclamato dalle quattro sigle sindacali: in Toscana (dove l’agitazione riguarda circa sei mila addetti) sono previsti tre presìdi di lavoratori e lavoratrici, dalle 10 alle 13.

Uno (per l’area vasta Centro) davanti alla sede Alia a Firenze in via Baccio da Montelupo 52; uno (per l’area vasta Sud) davanti alla sede Sei Toscana - Sienambiente in via Simone Martini 57 a Siena; uno (per l’area vasta Costa) davanti alla sede RetiAmbiente in piazza Vittorio Emanuele II 2 a Pisa.

LE RAGIONI E GLI OBIETTIVI DELL’AGITAZIONENegli ultimi mesi i sindacati hanno tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori.

La rottura delle trattative si è consumata sulle mancate risposte alle istanze presentate dal sindacato e su delle proposte datoriali che Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel ritengono inaccettabili

Spiegano Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel: “Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese. Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere. La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori”.

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