La Polizia di Stato esegue il sequestro di un altro immobile

Era occupato abusivamente in via Ponte di Mezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2023 23:45
La Polizia di Stato esegue il sequestro di un altro immobile

Firenze– Questa mattina, delegata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo toscano, la Questura di Firenze, coordinando tutte le forze di polizia cittadine insieme alla polizia locale ed avvalendosi inoltre delle competenze tecniche dei Vigili del Fuoco, del prezioso supporto degli esperti manovratori di corda del II Reparto Mobile della Polizia di Stato nonché dell’occhio dal cielo dell’8 Reparto Volo, ha eseguito il sequestro preventivo di un immobile in via Ponte di Mezzo, occupato abusivamente da persone riconducibili per gli inquirenti ad antagonisti appartenenti al Collettivo Studentesco Universitario.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, si inserisce in una più ampia attività concertata con l’Autorità di Pubblica Sicurezza fiorentina e finalizzata a coniugare le esigenze investigative con quelle di ordine pubblico.

Come già evidenziato la scorsa settimana, tale azione si è infatti concretizzata, in breve tempo, anche con esecuzioni di analoghi provvedimenti relativi sempre ad edifici abusivamente occupati.

Approfondimenti

Nello specifico, coordinate sempre dal Questore della provincia di Firenze, le forze di polizia cittadine hanno sgomberato lo scorso 19 febbraio un ex hotel in via Pistoiese, tra il 17 e il 18 giugno è stata la volta di quello in via Maragliano, il 13 luglio di uno stabile in viale Pieraccini, il 26 dello stesso mese di una struttura in via Fanfani e, infine, lo scorso 8 agosto di un’altra palazzina sempre in via Ponte di Mezzo.

Anche oggi, come in altre occasioni, il Questore Maurizio Auriemma è andato alle prime luci dell’alba sul luogo delle operazioni, al termine delle quali ha personalmente salutato tutti i reparti presenti all’appello delle forze di polizia fiorentine, congratulandosi e ringraziando le donne e gli uomini “in divisa” per il loro lavoro, l’elevata professionalità e l’impegno profuso al servizio dei cittadini.

A seguito delle sgombero in data odierna dell'edificio di via Ponte di Mezzo, a Firenze, l'Azienda USL Toscana centro ritorna in pieno possesso dell’immobile acquistato con la finalità di attivare il Progetto Abitare Supportato denominato "Housing e co-housing 2.0, per le persone con bisogni complessi di salute mentale".

L'Azienda, ha commentato che ora potrà essere ripreso il percorso che prevede di destinare gli immobili di Via Ponte di Mezzo, già a suo tempo realizzati: si tratta infatti di appartamenti (in tutto 10/12 mono/bilocali) che saranno messi a disposizione dei cittadini residenti nei territori aziendali (Empoli, Prato e Pistoia) e nel Comune di Firenze, per rispondere ai loro bisogni di autonomia abitativa.

La scelta dell'immobile da parte della ASL deriva dalla sua localizzazione geografica strategica (è nel centro del Quartiere5), in una zona ricca di risorse: ben servita da tutti i servizi, con molte strutture anche a carattere ricreativo e ben collegata; a piedi, in autobus e con il servizio di tranvia si raggiungono facilmente i centri commerciali ed inoltre, è a poche centinaia di metri dal Centro Diurno.

La possibilità di disporre di una abitazione è una componente essenziale per la riabilitazione delle persone con problemi di sofferenza mentale associata a bisogni socio-sanitari: i pazienti, già in carico ai servizi di salute mentale, saranno inseriti negli appartamenti, dopo la necessaria valutazione clinica, e lì potranno intraprendere un percorso in autonomia, in un favorevole contesto sociale e relazionale, con la garanzia degli interventi a carattere domiciliare dei team multiprofessionali e da parte degli educatori e degli assistenti sociali

In particolare il progetto prevede che per l'ingresso negli appartamenti sia prevista la stesura di un Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato globale residenziale da parte dell'équipe multidisciplinare del Servizio di Salute Mentale da cui provengono le persone e l'intervento del team Abitare Supportato multidisciplinare.

"La storia è quanto mai significativa perché racchiude in poche righe i tagli al diritto allo studio, la speculazione edilizia (conoscete la storia di quel palazzo?), l’approccio securitario per affrontare i problemi sociali, il caro affitti e in generale la gentrificazione della città -commentano da Potere al Popolo- Cominciamo dalla storia dello studentato: in seguito alla “riforma dell’ISEE” del governo Renzi (anno 2015), migliaia di persone che fino al giorno prima erano considerate “povere”, con il nuovo calcolo della situazione economica diventarono magicamente benestanti (ovviamente i redditi erano gli stessi, cambiava solo il calcolo dell’ISEE).

Questo comportò anche l'improvvisa perdita della borsa di studio e dell'alloggio per centinaia di studenti in tutta la Toscana (solo a Firenze, circa 370 studenti persero l’alloggio). La situazione si mostrò da subito tragica: molte persone furono costrette ad abbandonare il proprio percorso di studi. Fu in questo clima che a Firenze partì una grande mobilitazione con varie forme di protesta, tra cui un accampamento di tende all'ingresso della casa dello studente in viale Morgagni".

"Parallelamente alla protesta gli studenti tentarono in tutti i modi di trovare una soluzione con le istituzioni. In poche settimane si recarono due volte al DSU Toscana dove incontrarono una volta il direttore e un'altra volta il presidente dell'azienda, andarono dall'Assessora regionale Monica Barni, delegata alla Cultura ed al Diritto allo Studio, andarono in Rettorato per intervenire in Senato Accademico ed addirittura alla sede del PD in via Forlanini. Nessuna di queste strade portò ad una soluzione e così fu presa la decisione: se le istituzioni non potevano garantire il diritto allo studio bisognava organizzarsi da soli".

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