Giornalisti: a Firenze presidio contro l’emendamento Costa

Con Ast e Ordine iI presidente del Consiglio comunale Milani. "Il Presidente Mattarella non firmi la legge bavaglio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2024 14:01
Giornalisti: a Firenze presidio contro l’emendamento Costa

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha partecipato, questa mattina, davanti alla Prefettura di Firenze, al presidio contro l’emendamento Costa, ossia la cosiddetta legge bavaglio che vuole impedire la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare.

“Aderisco alla manifestazione organizzata dal consiglio direttivo dell’Associazione Stampa Toscana con lo scopo di intervenire presso il governo – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – prima del passaggio della norma al Senato. Un appello che sarà rivolto anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché non firmi il testo di una legge che ha caratteri di incostituzionalità ed in contrasto con la direttiva europea sulla presunzione d’innocenza.

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Con questa legge si vieterà ai giornalisti, sino all’udienza preliminare, la pubblicazione in forma integrale o per estratto (lasciando possibile solo il contenuto) dei motivi degli arresti e dei sequestri illustrati dai gip nelle ordinanze cautelari. Non è con la forza della legge che si può limitare la libertà di stampa, questa è garanzia di libertà e di democrazia, invece attraverso la professionalità e la deontologia dell’ordine è possibile garantire quella trasparenza e correttezza che sono quanto mai necessari per lo sviluppo delle moderne democrazie”.

Molte decine di giornalisti toscani hanno risposto all’invito della Federazione Nazionale a manifestare contro la “legge bavaglio”. 

Al termine della mobilitazione, il presidente dell’Associazione stampa Toscana, Sandro Bennucci e il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Giampaolo Marchini, hanno consegnato al prefetto di Firenze, una lettera-appello per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinchè non firmi un provvedimento legislativo palesemente incostituzionale.

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