Fiorentina bella ma sprecona, la Roma acciuffa il pari a tempo scaduto

Due volte in vantaggio, due volte raggiunti. E Biraghi sbaglia il rigore (e sono 5 di fila) del possibile 3-1

Paolo
Paolo Pellegrini
11 marzo 2024 00:44
Fiorentina bella ma sprecona, la Roma acciuffa il pari a tempo scaduto
Fotografie di Fabio Vanzi

Quindici tiri (contro dieci) di cui cinque nello specchio. Ma uno è il rigore sparacchiato in maniera assolutamente prevedibile da Biraghi che ha fatto fare un figurone a Svilar. E fanno cinque, di fila. Poteva essere il 3-1, a meno di un quarto d’ora dalla fine, sarebbe stato il degno finale di una partita che la Fiorentina ha dominato a parti inverse rispetto al solito, con la Roma cioè impegnata in un possesso lungo e stiloso ma arido e comunque carico di falli e di gialli.

E a proposito, caro signor Massa: senza voler dare per forza la colpa all’arbitro (anche male aiutato dall’assistente Meli macchiato di tre sviste a dir poco clamorose), caro signor Massa, Mancini andava cacciato per somma di cartellini perché nei 33’ giocati ne ha commessi almeno sette, sempre sull’imprendibile Sottil. E poi, quando si fischia rigore per fallo sull’avversario in area, caro signor Massa, la norma o comunque la prassi – attuata sempre dai suoi colleghi, e magari anche da lei – è il giallo: e dunque anche Paredes, già cartellinato, andava cacciato.

Ma, insisto, non mi pare il caso di recriminare con l’arbitro. Perché la Viola la beffa se l’è cercata, ancorché non meritata. Peccato, c'era un Franchi magnifico, il consueto omaggio (anche dai romanisti) a capitan Astori, tanto tifo. Eppure immagino che in tanti magari ci avrebbero messo una firma sul pari. Con la Roma di DDR in striscia stellare da Champions e in vena di giocate sontuose, ne sa qualcosa il povero Brighton, e con la Viola stracanata dal match di giovedì tra le zolle di Budapest ma con appena 5 punti in 7 partite nel 2024 italico.

E una sfilza di rigori sbagliati. E invece. E invece se a fine primo tempo si fosse stati sul 3-0 nessuno avrebbe avuto di ridire. Sì, c’era stata la fiammata di Lukaku dopo 5’ con parata a terra un pizzichino maldestra di Terracciano (non in seratissima: l’1-1 arriva sul suo palo, due minuti dopo non legge un cross che può causare problemi, qualche giocata di piede sa di Campanile Sera, e anche sulla botta del pari finale, mah), ma poi più nulla. Di qua invece attenzione e concentrazione, difesa impeccabile o quasi belle giocate sugli esterni, Nico guizzante in catena con Kayode e sull’altra sponda Sottil scatenato, Jack Bonaventura in mezzo a giostrar palloni, Belotti la davanti a sfiancarsi per la squadra e a cercare la porta, murato tre volte, una anche per miracolo a portiere scavalcato.

Ma Sottil si mangia un bove di testa, e Mandragora lascia andare un sinistraccio dal limite che poteva essere più preciso e invece sibila a una spanna dal sette.

Parti inverse, già. Perché nella ripresa i viola rientrano trasfigurati. In peggio. Fosse tennis, diresti che hanno il braccino. Paura, disattenzione, impaccio, imprecisioni, lì in mezzo Minot Lopez è in bambola ma soprattutto non c’è più Nico. Ahi. Dice che ha brutte sensazioni muscolari, Italiano lo cambia, oh, giovedì è di nuovo Maccabi e il 4-3 di Budapest non è turno passato in automatico, poi prosegue il girone infernale in serie A, anche se ormai tanti sogni è bene riporli nel cassetto, là davanti son sempre voragini.

Entra Ikoné. Ahi. In dieci. Anche quando avrebbe spunto e guizzo, poi si incarta da solo, sbaglia passaggi, via via più timido in alleggerimento e basta, dietro copre poco, la catena si guasta. Ahi. Così arriva il primo pari. Però bisogna crederci, dai, in fondo questi qua troppa paura non la fanno anche se mettono il capino avanti con meno timidezza. 

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E nel giro di 10 minuti la partita svolta. Quando Belotti svetta su un cross di Biraghi e porge a Mandragora il pallone del 2-1. E quando Sottil suggerisce a Belotti una magia intorno a Paredes che lo stende. Il rigore che potrebbe chiudere tutto, tre punti strameritati, Roma a casa e zitti. E invece. E invece DDR capisce, non finiscono il match Dybala e El Shaarawy, mica tanto convincenti. E invece Italiano fa i cambi perché la gente è stremata, ma il fa al 90’ e sembrano inutili.

Così non si riesce a tenere palla lontana dall’area, così Arthur perde da dilettante un pallone sulla fascia, il resto è descritto poco sotto. Ed è festa solo per i supporter all’amatriciana, di qua rabbia e delusione, chi se la prende con i cambi, chi ovviamente – o dagli torto, su – con Biraghi e con chi gli ha fatto tirare il rigore, se l’era conquistato Belotti in serata magnifica, poteva provarci lui, no. Finisce qui, tanto racconto e poco commento, tanto le cose da dire alla fine son sempre le solite e ci si viene a noia, e manca il centrocampista di gamba e piede veloci, e manca un paio di esterni veri con fiuto del gol, e gli attaccanti non segnano, e perché non si riesce a tenere meglio palla nei finali a rischio, e poi quelle solite disattenzioni là dietro, in quattro giorni 5 volte palla da raccogliere nel sacco, e via e via.

Testa avanti, quindi, con rimpianto. L’ennesimo, e brucia ancora di più perché il primo tempo con la Roma era stato davvero eccellente. Ottavo posto, distanze siderali perché il tempo passa e non accorci e potevi essere invece a -2 dal quinto posto di Roma e Atalanta, e invece ti devi guardare anche dalla Lazio che chiude la giornata in casa con l’Udinese, risultato non scontato ma vabbè, la differenza c’è. Testa avanti, giovedì c’è il Maccabi, chissà come staranno giovedì Nico, Arthur e Quarta, e poi l’Atalanta. Senza Jack, ammonito in diffida, dunque in tribuna domenica a Bergamo, è vero che rientra il Vikingo Beltran ma insomma averli tutti e due forse era meglio. Tanto racconto e poco commento. E speriamo di raccontarle più allegre, le prossime.

Fotografie di Fabio Vanzi

I gol

18’ 1-0: corner da destra di Maxime Lopez, forse sfiora Nico Gonzalez, il pallone rimbalza, Ranieri anticipa di testa Ndicka e insacca

58’ 1-1: una delle rare giocate di Dybala che serve a sinistra Angelino, la gamba di Ranieri fa impennare il pallone sulla testa di Aouar che completamente solo mette dentro

69’ 2-1: Sottil porge a Biraghi sul fondo, cross, sponda di testa di Belotti, Mandragora si avventa sul pallone, stop di petto e sinistro d’esterno in rete

95’ 2-2: Arthur si fa anticipare goffamente, pallone a Pellegrini, cross, torre di Ndicka per Lorente assolutamente solo, botta sotto la traversa

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Maxime Lopez (dal 91' Arthur), Mandragora (dal 91' Barak); Gonzalez (dal 46' Ikone), Bonaventura, Sottil (dal 78' Duncan), Belotti (dal 91' Nzola).

ROMA (4-2-3-1): Svilar; Mancini (dal 33' Huijsen), Llorente, N'Dicka, Angeliño (dall'80' Spinazzola); Cristante, Paredes (dall'80' Lo. Pellegrini), Aouar; Dybala (dal 73' Baldanzi), El Shaarawy (dal 73' Zalewski); Lukaku.

ARBITRO: Davide Massa (Imperia); assistenti Meli-Alassio; quarto ufficiale Rutella; Var Maresca-Sozza

MARCATORI: 18' Ranieri, 58' Aouar, 69' Mandragora, 90'+5' Llorente

NOTE: ammoniti: 6' Mancini, 37' Paredes, 45' Huijsen, 57' Bonaventura, 65' Milenkovic, 68' N'Dicka, 76' Baldanzi; angoli 8-2 Fiorentina; spettatori 30.438

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